Reddito di cittadinanza, il via da marzo. Salvini: «Il modello è quello della Lombardia»
01/11/2018 di Gaia Mellone
Sul reddito di cittadinanza c’è ancora molta confusione: funziona con il bancomat «ma non con le banche», all’inizio doveva essere un voucher per solo alcuni tipi di «beni morali», ora sembra siano soldi. Se ogni spiegazione che arriva dal Movimento 5 stelle sembra contraddire la precedente, allora ad intervenire ci pensa Matteo Salvini, e lo fa con Bruno Vespa rassicurando : «Con di Maio superate tutte le incomprensioni».
Reddito di cittadinanza, l’esempio è lombardo
Il reddito di cittadinanza non viene creato dal nulla, ma assomiglia a qualcosa che già c’è, e che funziona nel caro nord di Matteo Salvini. A Bruno Vespa il leader del carroccio ha detto: «Cercheremo di avvicinarci il più possibile al reddito di autonomia della Regione Lombardia che funziona benissimo ed è stata premiata a Bruxelles come esempio delle politiche attive». Le sue parole sono riportate nel libro di Vespa “Rivoluzione”. E proprio una rivoluzione sarà alla base del funzionamento del Reddito di cittadinanza, partendo dalla riforma dei centri di impiego, che secondo Salvino «finora sono stati utili soltanto ai formatori». La previsione «è di partire a marzo» dice sicuro Matteo, chiedendo che le incomprensioni con Luigi Di Maio che hanno segnato il mese di ottobre «sono state superate». Del resto, continua Salvini, «dopo cinque mesi di accordo completo, le prime tensioni ci stavano. Sono cose limitate e superabili. In passato ho visto ben altro». L’amore non è bello se non è litigarello, e perché il governo dovrebbe fare eccezione. L’importante è essersi messi d’accordo, meglio tardi che mai. Da fronte unito Lega e 5 Stelle prevedono di affrontare l’Europa: «Faremo un alleanza tra populisti e popolari. Senza i socialisti, che peraltro stanno estinguendosi da soli dappertutto». L’unione fa la forza si dice.
(Credits immagine: ANSA/ANGELO CARCONI)