Le carte di Salvini per dimostrare che i ministri M5S sapevano della Gregoretti: c’è anche l’intervista di Bonafede

Sulla testa di Matteo Salvini pende il procedimento per il caso Gregoretti, la nave a cui è stato negato per giorni l’attracco. Il tribunale dei ministri ha domandato l’autorizzazione a procedere contro l’ex ministro dell’Interno, accusato di sequestro di persona. All’epoca del caso M5S e Lega erano alleati. A questo punto della storia non lo sono più. Se i Cinque Stelle hanno salvato Salvini dal procedimento per il caso Diciotti questa volta Di Maio ha già dichiarato che il Movimento voterà a favore. Salvini ha deciso di giocarsi il tutto per tutto comunicando che ha mail, note interne e dichiarazioni pubbliche per dimostrare che negare il permesso di attraccare alla Gregoretti è stata una decisione di comune accordo tra Lega e Cinque Stelle.

Salvini sul caso Gregoretti: Conte, Bonafede e Toninelli lo sapevano

Matteo Salvini non vuole essere giudicato per la decisione presa in merito all’attracco della Gregoretti e sta provando in tutti i modi ad evitare che la maggioranza voti a favore del processo richiesto dal tribunale dei ministri di Catania al Senato. La Lega lancia un vero e proprio avvertimento: ci sono copie di interlocuzioni scritte con scambi tra l’ex ministro dell’Interno e Presidenza del Consiglio, ministero degli Affari Esteri e organismi comunitari. Tutti sapevano, insomma, secondo le presunte prove in possesso di Salvini. Il messaggio mandato dalla Lega e da Salvini è forte è chiaro e il primo destinatario è Luigi Di Maio. Così come il Movimento anche Palazzo Chigi si è già dichiarato estraneo a quella decisione, informando i giudici con una nota già lo scorso 11 ottobre: le scelte sullo sbarco dei migranti sono state prese in autonomia da Salvini.

L’intervista a Bonafede tra gli atti che Salvini porterà per difendersi

Lega e Salvini hanno già reso noto che utilizzeranno anche un’intervista fatta a Bonafede lo scorso 30 luglio a In Onda su La7 per provare che la decisione è stata presa di comune accordo. Bonafede alle’epoca aveva affermato che la nave era attraccata, che era in corso un dialogo tra i ministri competenti e che la posizione del governo era sempre la stessa: scenda chi ne ha diritto ma ci pensi l’Europa a farsi carico dell’immigrazione. Tra gli atti ci sarebbe anche una nota di Toninelli in cui dichiara apertamente che le decisioni sul caso Gregoretti sono state prese di comune accordo dal governo.

Voto in commissione rinviato a gennaio

Se Salvini verrà o no processato in merito al caso Gregoretti si saprà a gennaio, quando potrebbe arrivare il via libera alla richiesta di rinvio a giudizio. Faraone di Italia Viva ha già commentato in merito agli atti che Salvini vuole presentare: «Leggeremo le carte e decideremo senza sventolare cappi e manette, come si fa nei paesi civili».

(FOTO COPERTINA: frame del programma L’Aria Che Tira, La 7, 19 dicembre 2019)

Share this article