Salvini da «tutto aperto» a «tutto chiuso» sul coronavirus e il sondaggio lo penalizza

L’uomo forte dovrebbe essere quello che riesce a prendere decisioni immediate ed efficaci. Era questo il ‘fascino’ che Matteo Salvini aveva esercitato sugli italiani fino alla vigilia dell’emergenza coronavirus. Complice anche la non più massiccia presenza in televisione e il fatto che non sia più lui a dettare l’agenda setting, il leader della Lega è dato in forte calo nei sondaggi (che avevano già mostrato una lieve flessione nel periodo precedente alla diffusione dell’epidemia in Italia). L’ultima rilevazione dell’Istituto Ixè, in un sondaggio preparato per la trasmissione Cartabianca, segnala che Salvini perde consenso: una Lega al 27% con un Pd, di contro, al 22,5%. Una distanza che non sembrerebbe più incolmabile come lo era al tempo delle elezioni europee del 26 maggio 2019.

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Salvini perde consenso dopo l’epidemia del coronavirus

Dal 25 febbraio, ovvero da quando l’Italia si è trovata ad affrontare i seri problemi portati dal coronavirus, la Lega sembra aver perso 0,7 punti percentuali. E anche la fiducia nel leader non è cresciuta, con Salvini fermo al 31%, superato dalla Meloni al 34%, da Giuseppe Conte al 42% e incalzato da Nicola Zingaretti con il 29%.

Molto probabile che a pesare sull’ex ministro dell’Interno siano state le incertezze e i messaggi contraddittori su come affrontare l’epidemia da coronavirus. Il leader della Lega, infatti, in un primo momento era per la linea di completa apertura e di sottovalutazione del problema (nel video del 27 febbraio isolato da Federico Mello diceva di ‘Aprire, aprire, aprire’), chiedendo agli elettori italiani di comprare italiano, di contribuire a tenere aperti gli esercizi commerciali, di far girare l’economia.

Salvini perde consensi, la sua linea di incertezza sul coronavirus

Un parere completamente diverso rispetto a quello emerso dalla conferenza stampa di ieri, insieme agli altri leader dell’opposizione: Matteo Salvini aveva chiesto, insieme a Meloni e Tajani, di rendere ancora più stringenti le misure di contenimento previste dal governo con l’estensione della zona rossa a tutta l’Italia. Un passaggio che, evidentemente, i suoi elettori hanno fatto fatica a seguire.

Certo, la diffusione del virus ha tratto in inganno diverse personalità politiche di diversi schieramenti. Ma l’esposizione mediatica di Matteo Salvini – onnipresente sui social network con più messaggi al giorno – ha contribuito a fare da cassa di risonanza per le sue proposte. E, a quanto pare, queste ultime non sono state affatto convincenti.

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