«Il M5S vorrebbe uno Stato spacciatore». Il nuovo affondo di Salvini agli alleati di governo

05/05/2019 di Enzo Boldi

Non è scritto nel contratto di governo, quindi la rivendicazione di Matteo Salvini – seguendo lo storytelling che ormai viene raccontato quotidianamente dai contraenti del patto di maggioranza -, sembra essere più che legittima. Il rapporto tra Lega e Movimento 5 Stelle, però, sembra esser messo continuamente a rischio proprio dalle dichiarazioni dei vari attori protagonisti. Dalla manina sui condoni, ai termovalorizzatori, passando per il caso Siri, il Salva Roma e le polemiche incrociate su decine di altri aspetti. Diversità di vedute su molto, quasi su tutto, accompagnate da commenti sferzanti, come fatto anche domenica da Matteo Salvini sul tema della liberalizzazione delle droghe, proposta da alcuni esponenti a Cinque Stelle.

«Gli spacciatori devono finire in galera subito, a prescindere dalla quantità e dalla qualità. La lotta alla Droga è un’altra emergenza nazionale, e lo dico anche a qualche amico dei Cinque Stelle che vorrebbe lo Stato spacciatore, che vorrebbe legalizzazioni e liberalizzazioni – ha detto Matteo Salvini a margine di un comizio a Galluzzo, frazione alle porte di Firenze. Finché faccio il ministro lo Stato spacciatore di Droga non ci sarà mai». Solo qualche giorno fa, il ministro dell’Interno aveva proposto un test antidroga nei confronti dei parlamentari che dicono no al carcere per gli spacciatori.

Salvini contro lo Stato spacciatore voluto dal M5S

«Farò di tutto per far approvare la legge della Lega che prevede la galera certa per ogni spacciatore di droga – ha proseguito Matteo Salvini, mettendo nel mirino un parlamentare pentastellato -. Ho letto che un senatore dei 5 stelle, tal Mantero, mi ha attaccato duramente – prosegue – perché io con questa legge contro gli spacciatori arresterei anche i contadini. A Mantero dico che quelli che coltivano la droga sono spacciatori, i contadini sono un’altra cosa. Per me chi spaccia va e resta in galera».

Il ddl di Mantero sulla legalizzazione della cannabis

Quel «tal Mantero», di nome fa Matteo e lo scorso 9 gennaio aveva annunciato la presentazione di un ddl  a Palazzo Madama un ddl sulla legalizzazione della cannabis. Il testo non è ancora non discusso, e il senatore del Movimento 5 Stelle aveva spiegato i dettagli della sua proposta: «Quello che prevede il disegno di legge e che spero faccia partire un serio dibattito parlamentare è volto a: consentire, a determinate condizioni, la coltivazione della cannabis, in forma individuale (fino a 3 piante) o associata (fino a 30 persone e dopo comunicazione alla Prefettura); prevedere la liceità della detenzione di cannabis entro determinate quantità (15 grammi in casa e 5 grammi fuori)».

(foto di copertina: ANSA/ CIRO FUSCO)

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