Di Maio chiede alla Lega più collaborazione e Salvini replica: «Non rispondo, ho l’agenda piena»

15/05/2019 di Enzo Boldi

Ogni giorno una nuova polemica. Ogni 24 ore Lega e Movimento 5 Stelle – da diversi mesi a questa parte – si attaccano continuamente e senza sosta su qualsiasi tema da inserire – o no – all’interno dell’agenda della maggioranza. Si è partiti dalla manina, poi si è passati alle polemiche su alcuni provvedimenti fino a deflagrare con il caso Siri, vero punto di rottura tangibile all’interno del governo. E anche oggi Salvini e Di Maio hanno proseguito con i loro battibecchi pubblici, ma rigorosamente a distanza. Il tutto per mostrare ai proprio elettori le differenze con quello che, fino a prova contraria, è l’alleato con cui stanno guidando l’Italia.

«Ogni giorno sento dalla Lega minacce di far cadere il governo, per me deve andare avanti, continuare per cambiare nel Paese e in Ue – ha detto il vicepremier Luigi Di Maio parlando con i giornalisti a margine di un incontro ad Ascoli Piceno -. Io voglio andare avanti e chiedo alla Lega di essere collaborativi». Apriti cielo. Queste dichiarazioni, infatti non sono proprio andate giù a Matteo Salvini che ha replicato qualche minuto dopo.

Salvini e Di Maio continua a litigare

«No problem. Mi dispiace che faccia così. Io non gli rispondo. Amen – ha detto il leader della Lega rispondendo alle domande di un cronista di Radio Capital poco prima di entrare a Palazzo Madama -. L’agenda del ministro dell’Interno fortunatamente è abbastanza densa da non avere tempo per rispondere a queste cose». Una polemica continua e senza sosta quella tra Salvini e Di Maio che prosegue, ogni giorno, in maniere sempre più decisa e piena di spigolature.

Ogni giorno, ogni tema, ogni occasione è buona per minacciarsi

Poi, però, ci viene raccontato che almeno un’idea in comune ce l’hanno. Ed è quella sulla durata del loro mandato insieme e sull’impossibilità in Italia di trovare un’alternativa alla guida politica che c’è adesso. Salvini e Di Maio, infatti, continuano a punzecchiarsi, tirarsi per la giacca e trovare i difetti nell’altro, per poi smentire la loro litigiosità e dire: «Tranquilli, non c’è un’alternativa a questa maggioranza. Andremo insieme per altri quattro anni». Il tutto con gli elettori che, allo stato attuale, non sanno quale sia la colla che tiene unito questo governo.

(foto di copertina: ANSA/PAOLO MAGNI + ANSA/GIUSEPPE LAMI)

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