Salvini corregge il discorso di Conte su addio alla Fornero e Iva

Matteo Salvini non ha apprezzato il discorso con cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiesto la fiducia per il suo governo al Senato della Repubblica. Lo ha dimostrato intervenendo subito dopo la fine della replica per chiarire alcuni punti programmatici fondamentali sui quali Conte ha taciuto.

Salvini corregge Conte su abolizione alla Fornero e aumenti Iva non citati nel discorso al Senato

Uno di questi è l’abolizione della riforma Fornero, storica battaglia della Lega sotto la segretaria di Salvini, poi promossa anche dal M5S di Di Maio nell’ultima campagna elettorale. Come scritto da Alberto Gentili sul Messaggero, Salvini ha ribadito come «tanto è nel programma» in merito alla quota 100 per andare in pensione non citata da Giuseppe Conte, che nel discorso al Senato ha parlato solo di interventi per ridurre gli assegni previdenziali sopra i 5 mila euro. Un altro punto omesso dal presidente del Consiglio è l’aumento dell’Iva previsto dalle clausole di salvaguardia: se entro la fine dell’anno non ci sarà un intervento l’imposizione sui consumi salirà di poco meno di 15 miliardi di euro.

Salvini
Il presidente del consiglio Giuseppe Conte (S) con il ministro dellinterno e vicepremier Matteo Salvini (D) durante il dibattito in aula al senato sul voto di fiducia, Roma, 05 giugno 2018. ANSA/ANGELO CARCONI

Il ministro dell’Economia Tria ha espresso in passato il suo favore all’aumento dell’Iva, per finanziare una riduzione della tassazione sui reddit. Salvini però è fermamente contrario all’incremento dell’imposta sul valore aggiunto: «Tranquilli, l’Iva non aumenterà», riporta il Messaggero. Le differenze programmatiche tra M5S e Lega sono rilevanti, e per questo motivo il discorso di Giuseppe Conte è stato particolarmente vago. Le correzioni di Salvini su Fornero e Iva sono state però immediate, indicando come per il leader della Lega non sia ammissibile essere scavalcato su temi dirimenti dal presidente del Consiglio. Conte rimane una figura di mediazione tra i due partiti di maggioranza, e non può sbilanciarsi troppo a favore dei Cinque Stelle di cui è, sostanzialmente, espressione.

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