Salvini non sa se quelli di Casapound sono fascisti o no

27/02/2018 di Redazione

Dichiarazioni da campagna elettorale a pochi giorni dalle Elezioni Politiche. Casapound lancia un segnale alla Lega dichiarandosi disponibile a sostenere con appoggio esterno un eventuale governo guidato dal leader Matteo Salvini. Il leader della Lega Salvini, dal canto suo, non sa dire se Casapound sia una formazione fascista o meno, se il candidato premier Simone Di Stefano ed altri rappresentati del movimento di estrema destra possano essere definiti fascisti o no. Ieri sera, a margine di un comizio a Padova, il segretario del Carroccio ha preferito non rispondere sul punto, evitando di fatto di chiudere la porta ad una collaborazione con la destra più radicale.

Matteo Salvini su Casapound: «Non so se sono fascisti, chiedetelo a loro»

«Se riesco a convincere gente che votava sinistra e gente che vota destra – ha dichiarato ai giornalisti commentando l’endorsement ricevuto – vuol dire che abbiamo un progetto condiviso da molti. Non so se quelli di Casapound sono fascisti, chiedetelo a loro. Io so che sono democratico e morirò democratico e nonviolento». «Io – ha aggiunto – voglio una coalizione di centrodestra con una guida leghista. Di tutto quello che c’è al di fuori del centrodestra non mi interessa».

Di Stefano di Casapound: «Sì a un governo Salvini»

L’endorsement di Di Stefano alla Lega ieri è arrivato con una dichiarazione a Radio 24: «Se c’è la possibilità di fare un governo sovranista che ci porta fuori dall’euro e fuori dall’Unione Europea e che blocca l’immigrazione, i tre punti principali del nostro programma, siamo pronti a sostenerlo», ha detto il candidato premier di Casapound. Il movimento di destra estrema però, per entrare in Parlamento e poter sostenere un eventuale governo Salvini, avrebbe bisogno di ottenere almeno il 3% dei voti alle urne il 4 marzo. «Dovrebbe essere un governo che non ha Tajani premier e Brunetta all’economia, dovrebbe avere un Salvini premier e un Bagnai all’economia», sono state le parole di Di Stefano. E ancora: «Noi siamo pronti a sostenere il governo esternamente, ovviamente la fiducia è una delle prassi per far nascere un esecutivo, però, poi sarebbe un appoggio esterno. Non vogliamo ministeri, non vogliamo sottosegretariati».

Salvini già nella giornata di ieri, prima delle parole di Padova, aveva evitato di respingere l’idea di un’alleanza con Casapound, di un soccorso nero: «Mi occupo di Lega e di centrodestra, lavoro perché gli italiani scelgano un governo di centrodestra a guida leghista», si era limitato a dire. «Tutto quello che accade fuori non mi interessa. Non vedo l’ora di essere messo alla prova, poi dal 5 marzo incontrerò tutti».

(Foto: ANSA / DANIEL DAL ZENNARO)

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