Nel 2019 Salvini ha lavorato al Viminale solamente 39 giorni, di cui 22 part-time

14/05/2019 di Enzo Boldi

Solo qualche settimana fa sui social impazziva l’hastag #maquandolavori. L’interrogativo era rivolto al leader della Lega che e alla sua latitanza dal ministero dell’Interno, perché sempre impegnato in tour e comizi elettorali. Ora La Repubblica ha pubblicato i dati delle presenze di Matteo Salvini al Viminale, dando una riposta a quella domanda. L’esito, come ovvio, non può che raccontare una scarsa attitudine al rimanere sul proprio posto di lavoro da parte del numero uno del Carroccio. Ma se lui non è al Ministero, allora chi comanda veramente?

Partiamo dai dati. Dall’inizio dell’anno a oggi, Matteo Salvini al Viminale è stato incontrato solamente in 39 occasioni: 17 volte è stato ‘impegnato’ per tutta la giornata; le altre 22 solamente part-time. E come spiega La Repubblica, in cinque delle 17 partecipazioni full-time non si ha la certezza di dove sia stato in realtà. E a fare a cazzotti con queste assenze sono le numerosissime apparizioni pubbliche per portare avanti le campagne elettorali della Lega: prima per i voti locali e ora per quello Europeo del 26 maggio.

Salvini al Viminale solamente per 17 giorni completi nel 2019

Matteo Salvini al Viminale si è visto poco, ma dall’inizio del 2019 si è sperticato in un tour da rockstar mondiale con ben 211 tappe tra comizi, feste della Lega, cene elettorali e altri eventi pubblici. Il tutto, secondo quanto riporta La Repubblica, talvolta utilizzando aerei ed elicotteri della Polizie di Stato. Assenze e non presenze, le stesse che lo stesso leader del Carroccio criticava aspramente sui social parlando di Angelino Alfano qualche anno fa.

Assente fin dai tempi del Parlamento Europeo

La memoria è corta, ma la lista di assenze è molto lunga. Più delle presenze. Oltre all’allergia di Salvini per le stanze del Viminale, infatti, il leader della Lega è salito – a suo malgrado – agli onori della cronaca per la sua scarsa partecipazione anche alle sedute del Parlamento Europeo, quando era stato stato eletto nelle fila del Carroccio a Bruxelles. Domenica, nel corso dell’intervista su Rai3 con Lucia Annunziata, il ministro dell’Interno ha risposto a una domanda su questo tema dicendo: «Io ero all’opposizione». Sta di fatto che, maggioranza od opposizione, i numeri delle assenze non cambiano.

(foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI)

Share this article