Sallusti scrive che «anche a Libero» ci sono dei limiti

Curiosa scelta del titolo dell'editoriale: quasi una autodichiarazione di quanto la testata, negli ultimi tempi, sia andata oltre

10/02/2022 di Redazione

Alessandro Sallusti ha spiegato, nell’editoriale su Libero di oggi, i motivi che hanno portato alla sospensione del giornalista Tommaso Montesano (figlio dell’attore Enrico) in seguito al suo tweet che sembrava mettere in dubbio la veridicità dell’episodio – avvenuto a marzo del 2020 – del convoglio militare carico di bare nella città di Bergamo, nei primi giorni del lockdown e della diffusione della pandemia di coronavirus in Italia. Il titolo scelto per l’editoriale ha avuto, per un attimo, un effetto disorientante: «Anche qui a Libero c’è un limite da non oltrepassare». Soprattutto per l’utilizzo dell’espressione (in funzione di avverbio) di anche. Come a dire: persino a Libero, addirittura a Libero. Come se il giornale, prima della direzione di Alessandro Sallusti, fosse stato una sorta di zona franca dove poteva esserci spazio per tutte le posizioni più provocatorie, anche quelle rispetto all’evidenza dei fatti (efficacia delle vaccinazioni, pericolosità del coronavirus in primis).

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Sallsuti spiega sospensione di Montesano: “Anche a Libero c’è un limite da non oltrepassare”

Alessandro Sallusti assesta prima un colpo alla categoria dei negazionisti: «i negazionisti negano, innanzitutto, che l’uomo, chi più e chi meno, sia dotato di intelligenza». Poi, spiega il motivo della sospensione del giornalista Tommaso Montesano, nonostante i tweet pubblicati dal proprio profilo personale riflettano delle opinioni che non coincidono necessariamente con quelle della comunità di cui il singolo giornalista fa parte: «Il giornalista, con la sua faccia e la sua firma, è un pezzo dell’immagine del giornale su cui scrive, della sua autorevolezza e della sua credibilità».

Dunque, la sospensione con il riferimento anche a ulteriori azioni legali e alle carte bollate. Secondo Sallusti, un giornalista della redazione, nella giornata di ieri, ha pianto per quello che è accaduto. La scelta del direttore sembra in linea con quella decisa per Libero dal momento dell’avvicendamento ai vertici: diversi giornalisti dalle posizioni piuttosto estreme si sono lamentati delle scelte di Sallusti, che sembrano improntate a una svolta moderata della testata. Anche l’episodio di Tommaso Montesano sembra inserirsi in questo solco.

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