La paradossale decisione di Putin: «10 giorni di ferie pagati per frenare i contagi»
Dall'1 all'11 maggio i russi saranno in ferie. Il motivo? Frenare i contagi da Covid-19
24/04/2021 di Redazione
Immaginate di svegliarvi e di leggere su internet che avrete 10 giorni in più di ferie pagati. Così, piovuti dal cielo. Quanto sareste contenti? Dalla premessa sembra di leggere un libro fantasy. Eppure, in un Paese neanche troppo lontano dal nostro, è realtà. E le motivazioni di tale scelta, presa da un signore che fa Vladimir di nome e Putin di cognome, destano non pochi interrogativi.
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Il Presidente russo ha annunciato un periodo non lavorativo di dieci giorni a inizio maggio per frenare i contagi di Covid-19 nella Federazione. «Se lei ritiene che questo sia necessario, bene, faremo così. Oggi firmeremo il relativo decreto», ha detto Putin alla direttrice dell’agenzia federale russa per i controlli sanitari (Rospotrebnadzor) Anna Popova, che ha avanzato la proposta. In Russia erano già segnati come giorni non lavorativi quelli dall’1 al 3 maggio e dall’8 al 10 maggio. Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, interpellato dalla Tass, ha poi precisato che la decisione di Putin non comporta l’introduzione di un nuovo lockdown. «No, non si parla di lockdown», ha detto Peskov.
Ma soffermiamoci su questa decisione: per frenare i contagi da Covid-19, 10 giorni di ferie. La motivazione addotta dalle autorità russe risiede nel fatto di evitare maggiormente gli spostamenti, siano essi con mezzi propri o con mezzi pubblici. Eppure, come detto, non si parla minimamente di lockdown. In Russia da tempo ormai si fa una vita pressoché normale: niente coprifuoco, bar e ristoranti aperti (anche al chiuso, ma parlare di aperture esterne in Russia appare paradossale viste le gelide temperature), spostamenti tra regioni consentiti. Insomma, a sentire gli abitanti di Mosca sembra di essere tornati al periodo pre-coronavirus.
E allora sorge spontanea una domanda: che senso ha concedere 10 giorni di ferie ai lavoratori per frenare i contagi da Covid-19 se si vogliono evitare gli spostamenti, se poi non li si invoglia a rimanere a casa? Saranno milioni i russi che si sposteranno verso le seconde case, che passeggeranno nei parchi, che faranno shopping: situazioni che inevitabilmente creeranno assembramenti e che saranno potenzialmente rischiose. Staremo a vedere se la curva dei contagi, dopo tale periodo, scenderà davvero. Resta il dubbio che la decisione di Putin possa essere stata presa, ancora una volta, per fini politici: il gradimento verso il presidente russo, ancor più dopo questo ‘regalo’, continua inesorabilmente ad aumentare.
Dopo il picco di casi raggiunto a Natale 2020, quando si sfioravano i 30mila contagi stando a quanto diffuso dalle autorità sanitarie russe, la curva ha iniziato a scendere e da marzo sembra essersi stabilizzata tra i 9mila e gli 8mila casi quotidiani. Per quanto riguarda invece le vaccinazioni, più di 11,1 milioni di russi hanno ricevuto la prima dose del vaccino contro il coronavirus. Di questi, 6,8 milioni hanno ricevuto entrambe le dosi. Lo ha dichiarato la vice primo ministro russo, Tatjana Golikova, in un incontro con il presidente russo Vladimir Putin. Il 47 per cento del numero totale di vaccinati nella Federazione Russa ha più di 60 anni o ha malattie croniche. I cittadini over 60 e quelli che soffrono di malattie croniche rappresentano il 47 per cento del totale dei vaccinati.
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