RSF contro Maggioni e Monti perché non vogliono spazio in Rai e in tv per chi è contro i vaccini
Reporter senza frontiere ha detto che la lotta alla disinformazione non significa abbattere il pluralismo dei media
08/12/2021 di Redazione
Sembra davvero una cronaca da un mondo parallelo. Negli ultimi giorni ci si sta sempre più interrogando sulla presenza di commentatori, esperti e specialisti vicini al mondo dei no-vax all’interno dei salotti televisivi. Non per forza di cose no-vax “praticanti” (nel senso che le critiche alle vaccinazioni non coincidono sempre con la mancata vaccinazione dei singoli individui), ma pensatori, opinionisti e figure di un certo peso (anche nella comunità scientifica) che avanzano critiche rispetto a come viene condotta l’attuale campagna di vaccinazione contro il Covid-19. Dopo la posizione apertamente contraria di Enrico Mentana rispetto alla presenza di questi ospiti nelle trasmissioni televisive, anche Monica Maggioni – neo direttrice del Tg1 – e l’ex premier Mario Monti si sono espressi con toni forti sull’argomento. Nella giornata di ieri, tuttavia, si è registrato il monito di RSF contro Maggioni e Monti per questa loro idea sugli ospiti e il contraddittorio no-vax nelle trasmissioni di informazione in Italia.
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RSF contro Maggioni e Monti sul contraddittorio no-vax in tv
#Italy: According to the new head of RAI’s news programmes Monica Maggioni, public TV won’t give a voice to those questioning government’s vaccination policy, “since not all opinions are equal.” Even in #COVID19 crisis, pluralism of opinions in public media must be preserved. 1/3 pic.twitter.com/tFWTQtXXvs
— RSF (@RSF_inter) December 7, 2021
Con una serie di tre tweet, Reporter senza frontiere – la non governativa e non-profit che combatte per la libertà di informazione nel mondo – ha mostrato le immagini di Monica Maggioni e di Mario Monti e ha posto l’attenzione sulle loro dichiarazioni: «Secondo il nuovo capo dei telegiornali della RAI Monica Maggioni (in realtà è la direttrice del TG1, ndr) – scrive Reporter senza frontiere -, la tv pubblica non darà voce a chi mette in discussione la politica vaccinale del governo, “poiché non tutte le opinioni sono uguali”. Anche nella crisi COVID-19, deve essere preservato il pluralismo di opinioni nei media pubblici». Poi, il thread continua parlando di Mario Monti: «RSF è profondamente preoccupata per la nascente volontà politica di controllare l’informazione in Italia. Il senatore ed ex premier Mario Monti ha recentemente chiesto “restrizioni alle libertà” e “modalità meno democratiche per quanto riguarda la diffusione delle informazioni”».
Alla fine, Reporter Senza Frontiere chiarisce quanto sia importante la lotta alla disinformazione, ma allo stesso tempo afferma che lo scopo «non può essere perseguito a spese della restrizione del pluralismo dei media e della censura delle opinioni critiche nei confronti del governo». I tweet di RSF hanno avuto una vasta eco nella community social italiana e hanno spinto diversi utenti di chiaro orientamento no-vax a chiedere maggiore tutela per la loro rappresentanza nel dibattito pubblico.
Reporter Senza Frontiere, che è sempre stata una organizzazione ritenuta autorevole nel campo dell’informazione, offre dunque una sponda a chi ritiene che, di fatto, le posizioni dei no-vax siano in qualche modo rese subordinate all’interno dei media mainstream, rendendo ancora più polarizzato il dibattito in corso.