Le varie versioni con cui Romano La Russa vuole smentire quello che si vede in un video

Prima, una nota di Fratelli d'Italia Milano dice che l'assessore prova, in realtà, a invitare tutti a non fare il saluto romano. Poi, un'intervista dello stesso assessore dice che non si trattava di un saluto romano, ma di un saluto militare

21/09/2022 di Redazione

Avete presente questo video di Romano La Russa, assessore alla regione Lombardia in quota Fratelli d’Italia, in cui saluta il defunto Alberto Stabilini, durante i suoi funerali il 19 settembre scorso? Sta facendo il giro del web e se ne sta parlando a proposito del dibattito sul simbolismo di estrema destra mai abbandonato da alcuni esponenti del partito di Giorgia Meloni.

Romano La Russa e le spiegazioni successive al video

Ora, le immagini sembrano abbastanza chiare. Durante le prime due chiamate del “Presente!”, l’assessore regionale alza timidamente il braccio. La terza volta sembra non portare a compimento il gesto. Che, tra l’altro, quelli intorno a lui fanno chiaramente. Inevitabili le polemiche sul saluto romano, diffuse in rete. Altrettanto inevitabile la risposta della sezione milanese di Fratelli d’Italia e del diretto interessato che, però, non sembrano combaciare tra di loro e che, soprattutto, danno una visione completamente diversa di quello che le immagini mostrano. Abbastanza chiaramente.

La sezione milanese di FdI dice che i gesti dell’assessore La Russa non sono saluti romani, anzi: «Quel che preme sottolineare, e che non emerge dal video, è che Romano ha invitato tutti a non fare il saluto romano. Emerge invece con chiarezza che il movimento del braccio di Romano non ha nulla a che fare col saluto fascista ma al contrario testimonia il suo invito ai presenti ad astenersi dal saluto. Basta verificare il movimento del suo braccio, peraltro assente durante le chiamate consecutive che comunque la Cassazione ha sancito non essere reato se effettuato in un funerale».

Questa versione, però, viene ulteriormente modificata dal diretto interessato che, in un’intervista al Corriere della Sera, non nega di aver fatto un gesto (come invece sembra emergere dalla nota della sezione locale del partito), ma lo contestualizza in maniera diversa: «No, no, quello non è il saluto romano, nessuno lì ha fatto il saluto romano. È stato fatto il presente che è un saluto militare a braccio teso. Non è che ogni volta che uno alza il braccio fa il saluto romano. Non è una difesa, tanto che i tribunali hanno dovuto ammetterlo e non condannare i ragazzi dei tributi a Sergio Ramelli. Che poi presente e saluto romano coincidano, dipende dalle situazioni. Non è che ogni volta che uno alza il braccio risorge il pericolo fascista. Non capisco tutto questo scandalo».

Ok, l’analisi mass-mediologica. Ma questa cosa come andrebbe giudicata?

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