Roma, è panico tra i democratici. «Rischiamo di essere sommersi». Ed è già congresso

Quando ne parlano, la descrivono come l’onda del secolo. Una mareggiata che «rischia di travolgerci, anche nei municipi». L’onda, meglio lo tsunami, che sta per travolgere il Pd a Roma ha le fattezze di una bella donna di circa 40 anni, Virginia Raggi, e la forza di un Movimento politico che per la prima volta rischia di andare al governo di una grande città italiana: il Movimento 5 Stelle. A piazza del Campidoglio il giorno del confronto televisivo organizzato da Sky, si presenta un partito democratico, che sembra aver mollato, che sembra – con l’eccezione di Giachetti e del suo staff – non credere più nella rimonta.  «Ma si può far fare la campagna elettorale a toscani e pugliesi? (il riferimento è a Proforma la società che sta aiutando Roberto Giachetti nella campagna elettorale). Ma ci sono mai stati questi a Tor bella Monaca o a Tor tre Teste? Ma che ne sanno dei problemi del mercato del quartiere che è ancora senza acqua?» Si sa, la vittoria è piena di madri, la sconfitta, invece, è una trovatella. Queste elezioni comunali a Roma difficilmente troveranno molti parenti in campo democratico

ELEZIONI AMMINISTRATIVE A ROMA “PANICO NEL PD”

E a Roma, tra i democratici, l’aria è questa. La sensazione vissuta ieri in piazza del Campidoglio prima e dopo il confronto è quella da “tana libera tutti”. Roberto Giachetti continua a spingere, a cercare la rimonta, ma ormai sono in pochi a crederci. Anzi, la speranza dei primi giorni, ha lasciato il posto al solito «panico democratico», malattia ansiogena tipica del centrosinistra degli ultimi vent’anni. Non è una novità. Anche nel 2014, a pochi giorni dalle elezioni europee che catapultarono il PD al 40%, al comizio di chiusura di Renzi a Piazza del Popolo c’erano dirigenti nazionali del PD disperati , per una piazza piena a metà «Domenica ci spazzano via», prevedeva qualche novella Cassandra.

ELEZIONI AMMINISTRATIVE A ROMA: IL BALLOTTAGGIO GIACHETTI RAGGI

Difficilmente il ballottaggio di domenica regalerà una sorpresa così inaspettata al Pd romano, anche perché sono proprio i democratici a comunicare il senso di paura per una «mareggiata» in arrivo. «Dopo il ballottaggio le cose sono peggiorate – ci spiega un dirigente dem – nei mercati durante il volantinaggio la gente ci dice di tutto». E anche i sondaggi non sembrano molto positivi: «L’unico dubbio è capire se la Raggi sfonda quota cinquanta, arrivando a mettere il 6 davanti» ammette qualcuno. Altri sono addirittura più pessimisti, disegnando sconfitte inimmaginabili. L’obiettivo al Nazareno comunque è quello di non mollare, anche perché in gioco ci sono molti Municipi nei quali il PD va al ballotaggio proprio contro il Movimento cinque stelle: ben 14 testa a testa per altrettanti minisindaci.

PD ROMA E IL CONGRESSO IN ARRIVO

Il Pd romano in parte sembra aver già girato pagina, passando dalle amministrative al congresso. Assise che su Facebook è praticamente già in corso: «Non hai capito – mi spiega qualcuno – altro che lunedì. Qui a mezzanotte e un minuto già saranno tutti a chiedere il congresso». Un pezzo di partito ribolle contro il commissario Matteo Orfini, e vuole la resa dei conti; una resa dei conti che, però, allo stato attuale rischia di essere un regolamento di conti interno tra le varie correnti, con più o meno sempre gli stessi protagonisti. E in questo senso le preferenze nella lista del PD sono una sorta di griglia di partenza in vista del congresso capitolino. Griglia di partenza, fanno notare i bene informati, che vede ben due zingarettiani nei primi tre posti.

LE ALTRE CITTÀ

Sarà il «panico democratico» di cui sopra, ma gli occhi dei dem romani sono ammantati di un pessimismo tale, che quello di Giacomo Leopardi è quasi una sferzata di ottimismo: «Milano? – mi ride quasi in faccia un Dem – ma è persa, ma da mo». E, dalle latitudine capitoline, anche la sfida tra Fassino e Appendino sembra appesa ad un filo: «Ma no, Fassino ce la fa, tranquillo», prova a dire qualcuno, nel tentativo di smorzare l’inossidabile «panico democratico»

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