Roberto Giacobbo dice di aver rischiato di morire per il Covid

«Ero a un passo dalla fine, tutto è iniziato il 5 marzo»

02/10/2020 di Redazione

Lo abbiamo conosciuto tutti per Voyager e per le sue trasmissioni di divulgazione scientifica, sempre condite da un mistero al limite della leggenda. Stiamo parlando di Roberto Giacobbo, il conduttore televisivo (con un passato alla Rai e poi a Mediaset) che sarà ospite della puntata di Verissimo in onda sabato 3 ottobre. Nel corso della chiacchierata con Silvia Toffanin, il personaggio televisivo ha raccontato la sua drammatica esperienza con il Covid-19.

LEGGI ANCHE > Roberto Giacobbo: «Sono l’alternativa ad Alberto Angela»

Roberto Giacobbo ha rischiato di morire per il coronavirus

Roberto Giacobbo, infatti, è stato tra i primi pazienti italiani a finire in rianimazione, appena una settimana/dieci giorni dopo l’esplosione dell’emergenza a livello nazionale. Il 5 marzo, infatti, è stato ricoverato in ospedale, nel reparto di terapia intensiva: la sua malattia era già arrivata a un momento molto acuto del suo decorso, poiché all’inizio aveva confuso i sintomi con quelli di una faringite. Da lì, l’esperienza di Giacobbo è stata abbastanza difficile, sia per le sue condizioni (respirava a fatica), sia per il rapporto con la propria famiglia.

Il racconto di Roberto Giacobbo

«In ospedale mi hanno tolto tutto, anche la fede nuziale – ha detto Roberto Giacobbo -. Ho pensato che sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbero avuto le mie figlie e mia moglie. Non avrebbero potuto piangere neanche il corpo». Dopo una fase abbastanza preoccupante, tuttavia, il conduttore televisivo ha superato la fase più critica e ora si è completamente ristabilito. Nei giorni immediatamente successivi al suo contagio, tuttavia, ci sono stati altri momenti di apprensione per la moglie e per le figlie, a cui lo stesso Giacobbo ha trasmesso il virus.

Possibile che, il 5 marzo, abbia contratto il virus in un supermercato: in quel periodo, tuttavia, Giacobbo soffriva anche di una faringite. I sintomi sono stati confusi fino a quanto non è stato evidente, con una crisi respiratoria, che si trattasse di qualcosa di più serio.

Share this article