Fico lontano dalla linea Di Maio-Salvini. Gli ortodossi del M5S temono la Lega

11/06/2018 di Redazione

La linea dura di Matteo Salvini sulla gestione dei flussi di migranti compatta la Lega ma divide e imbarazza il Movimento 5 Stelle. Tra i pentastellati non tutti gradiscono le posizioni assunte negli ultimi giorni dal nuovo ministro dell’Interno, arrivato ad ordinare la chiusura dei porti per impedire l’arrivo della nave Aquarius con a bordo oltre 600 stranieri. In cima alla lista c’è Roberto Fico. Il presidente della Camera, un passato da militante della sinistra radicale sociale, è considerato ala sinistra del M5S, quella più scettica rispetto all’accordo di governo siglato con la Lega, e non sta esitando a marcare le differenze, almeno tra i suoi fedelissimi.

No alla linea Di Maio-Salvini, per Fico la chiusura dei porti non è una soluzione

Mentre Salvini chiede che ad accogliere i migranti della Aquarius debba essere senza se e senza ma l’isola di Malta, la terza carica dello Stato – lo riporta oggi da Fabio Martini sulla Stampa – lontano dai microfoni in un circuito ristretto riferisce: «Malta si deve assumere le sue responsabilità ma la chiusura dei porti non può diventare la soluzione». Non è un caso se oggi Fico sarà nella tendopoli di San Ferdinando a Reggio Calabria, dove soggiornava Soumayla Sacko, il sindacalista malese ucciso con un colpo di fucile. Non è un caso se di recente ha avuto incontri con Cgil, garante dei detenuti, Medici senza frontiere e Amnesty, e ha dichiarato «Chi fa solidarietà ha tutto il supporto dello Stato». Ci sono dunque sensibilità diverse. Di destra e di sinistra. Che vivono anche nei gruppi parlamentari.

Gli ortodossi M5S

Oggi Giuseppe Alberto Falci sul Corriere della Sera riporta il contenuto di conversazioni in chat dei 5 Stelle più ortodossi che manifestano il loro disappunto per le posizioni del governo giallo-verde. «Fico dirà qualcosa che farà da controcanto ai muri di Salvini», è uno dei messaggi di un pentastellato della prima ora. «Per noi salvare vite umane è un principio inderogabile», chiarisce. Mentre un altro aggiunge: «Se continua così diventeremo una corrente della Lega». I più vicini a Fico, insomma, sostengono che Salvini «demolisce» il loro lavoro compiuto negli ultimi anni, un «programma costruito giorno dopo giorno». «Roberto – riflettono – è l’unico argine a questo esecutivo». E se a San Ferdinando «dirà qualcosa di forte avrà certamente un impatto». Perché il capo politico Luigi Di Maio «non può reggere a braccetto con Salvini».

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / ETTORE FERRARI)

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