Roberta Petrelluzzi di «Un giorno in pretura» è contraria all’accanimento mediatico su Martina Ciontoli
26/04/2019 di Redazione
Per quanto riguarda i casi più spinosi della cronaca italiana, le parole pronunciate da conduttori e opinionisti dei programmi di informazione che si occupano delle varie vicende noir spesso contano molto per telespettatori e utenti dei social network. Ecco perché la dichiarazione di Roberta Petrelluzzi, conduttrice di Un giorno in pretura, sul caso di Marco Vannini e sulla famiglia Ciontoli ha fatto molto discutere.
Roberta Petrelluzzi interviene sul caso di Marco Vannini
Ricordiamo i fatti: Marco Vannini è stato ucciso in casa della famiglia Ciontoli, dove si era recato per far visita alla fidanzata Martina. Sulla dinamica della sua morte ci furono sin da subito delle contraddizioni. Le polemiche, in particolar modo, si sono concentrate sul ritardo dei soccorsi (provocato dall’esitazione dei padroni di casa) e, successivamente, anche sull’esito del processo. Il padre di Martina Ciontoli, Antonio, era stato condannato inizialmente a 14 anni, pena successivamente ridotta a 5 anni.
Nel corso degli anni, sin da quel 18 maggio 2015 giorno del delitto, sono state esaminate le varie posizioni in diverse trasmissioni televisive, da Chi l’ha visto a Quarto Grado, passando per i vari speciali come quello de Le Iene andato in onda nei giorni scorsi. Ora, nella vicenda, è intervenuta anche Roberta Petrelluzzi.
Il messaggio di Roberta Petrelluzzi a Martina Ciontoli
«Cara Martina Ciontoli – ha affermato in un post su Facebook, sulla pagina ufficiale di Un giorno in pretura -, ti vogliamo far sapere che siamo assolutamente in disaccordo con questo accanimento mediatico che, non si capisce perché, vorrebbe la vostra morte civile. È un segno dei miseri tempi che stiamo vivendo, dove l’odio e il rancore prendono il sopravvento su qualsiasi altro sentimento.
Ci auguriamo che il nostro lavoro riesca a riportare la tragedia vissuta (perché tragedia è) alle sue reali dimensioni». La firma in calce è proprio quella di Roberta Petrelluzzi.
Ovviamente, il post ha fatto subito rumore e non sono mancate le persone che hanno frainteso il significato delle parole della conduttrice. Quest’ultima, ovviamente, non ha voluto portare avanti una tesi innocentista. Ha separato il processo giudiziario da quello mediatico che costantemente viene fatto nel corso di alcune trasmissioni televisive e nei commenti dei social network. Sulla questione – gli oltre 1500 commenti al post – è intrervenuta anche Selvaggia Lucarelli che ha affermato: «Il coraggio di dire cose scomode e coraggiose, mentre gli altri invocano la forca».
Il coraggio di dire cose scomode e coraggiose, mentre gli altri invocano la forca. pic.twitter.com/sAvXwquAXL
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) April 26, 2019
Dall’altro lato, invece, sono in tantissimi a dire di non voler più guardare la trasmissione. Il caso Vannini continua a dividere l’Italia.