La foto di Boldrini. Ovvero: chi di mitra ferisce, di libro perisce

Chi di mitra «ferisce», di libro «perisce». Sembra una forzatura, ma è proprio quello che sta succedendo a livello di comunicazione politica, sull’asse Matteo Salvini-Laura Boldrini. O, meglio, tra i loro collaboratori che si occupano di trasmettere (tra le altre cose, attraverso i canali social) il loro messaggio. Flavio Alivernini, oggi, ha pubblicato una fotografia dell’ex presidente della Camera, sorridente con una corposa pila di libri sotto il braccio.

La foto della Boldrini con i libri: «Ecco le armi con cui combattiamo»

«Queste sono le sole armi che usiamo» – scrive Flavio Alivernini.

Il riferimento a quanto postato da Luca Morisi nel giorno di Pasqua non è esplicito, ma sembra piuttosto evidente. Lo spin doctor di Matteo Salvini, infatti, oltre a lanciare un messaggio non proprio rassicurante per la stabilità del dialogo politico all’interno del nostro Paese («Si avvicinano le Europee e se ne inventeranno di ogni per fermare il Capitano. Ma noi siamo armati e dotati di elmetto!»), aveva anche pubblicato una fotografia di Matteo Salvini con un’arma in mano, scattata nel corso di una visita al Centro Polifunzionale della Polizia di Spinaceto, a Roma.

Il tweet nella Giornata internazionale del libro

Il responsabile della comunicazione di Laura Boldrini, invece, ha scelto una giornata e un tono diverso per diffondere il messaggio politico della deputata. Innanzitutto, è stata colta al volo l’occasione di una ricorrenza, quella della Giornata mondiale del libro, per scattare una fotografia in cui Laura Boldrini appare sorridente, con una serie di volumi della sua libreria accanto.

Poi, si è voluta marcare la differenza nei toni. Non c’è bisogno delle armi per combattere una battaglia politica, per farsi strada nella giungla della bagarre istituzionale. Ci vuole lo studio. L’applicazione e qualche lettura piacevole. Le armi, in questo momento, non servono proprio a niente. Insomma, l’unica legittima difesa è quella che può garantirci la cultura.

[FOTO dall’account Twitter di Flavio Alivernini]

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