Dazn e la lotteria delle cdn: perché, se si blocca, la cosa migliore è «sperare» nel refresh

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La tecnica di multi-cdn di Dazn ha questo particolare effetto sull'utente finale

C’è stata molta ironia sulla rotellina del buffering che diversi utenti hanno visto comparire nel corso delle partite trasmesse da DAZN nella prima giornata di campionato di Serie A. Una sospensione della partita, più o meno lunga, che ha scatenato la rabbia degli spettatori. Siamo partiti dall’ammissione di Dazn sulla prima gara della giornata di Serie A (Inter-Genoa) e dal fatto che «per tre minuti» il segnale si è interrotto per un «picco di traffico su una singola cdn» (DAZN ci ha fatto sapere di avere contezza su quale sia la cdn che ha registrato il picco di traffico, ma che preferisce non dare indicazioni in tal senso). Poi, abbiamo provato a ricostruire il processo e ad arrivare a una conclusione.



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Una possibile ricostruzione per quanto riguarda i problemi di DAZN

La prima domanda da farsi è: perché, se DAZN ha ammesso un inconveniente della durata di tre minuti nella giornata di sabato 21 agosto causato da un picco di traffico su una cdn, gli utenti hanno continuato a segnalare buffering anche nelle partite successive (anche nella giornata di domenica 22 agosto)? A proposito dell’evento del 21 agosto, DAZN ha fatto sapere a Giornalettismo di avere il controllo costante delle cdn e che, quando si è registrato il picco di traffico, quest’ultimo è stato subito spostato e distribuito sugli altri provider: è stato in questa fase che è comparso il rebuffering.



In ogni caso, i fattori in gioco sono tanti e l’esperienza di DAZN è assolutamente soggettiva: se un utente, ad esempio, ha un serio problema con la connessione internet a casa (o con la propria connessione dati) sicuramente non riuscirà ad avere una visione fluida della partita. Ma questo non dipende da DAZN.

Ammettiamo, ora, che ci sia una sorta di parità di condizioni per quanto riguarda la connessione a internet. DAZN distribuisce il proprio segnale attraverso un sistema di multi-cdn. Ovvero, utilizza più provider per la distribuzione di contenuti, non affidandosi a uno solo. Lo fa, innanzitutto, per alleggerire il carico sulla singola CDN utilizzata: nessun provider, teoricamente, dovrebbe sovraccaricarsi, in quanto le richieste allo streaming video vengono smistate per mantenere il traffico sotto controllo. Ma in base a quale criterio avviene questa “spartizione di traffico”? Sta proprio qui l’elemento particolare che abbiamo individuato.



Il nostro esperimento durante Cagliari-Spezia

Nel corso dello streaming, abbiamo analizzato i singoli input di segnale: nel momento in cui ci siamo collegati a DAZN nel corso della partita Cagliari-Spezia, ci è stato inviato il segnale da una delle sei cdn globali di cui l’azienda è cliente (DAZN ci tiene a sottolineare con Giornalettismo che il numero delle cdn è importante proprio per permettere che il traffico sia correttamente distribuito). Facendo un refresh della pagina, la cdn di riferimento cambiava. Facendo un ulteriore refresh, la cdn cambiava ancora e così via. Dunque, le cdn sembrano in qualche modo essere interscambiabili e questo può avere una conseguenza molto banale: se ci si aggancia a una cdn con problemi (DAZN ha affermato nella sua nota che l’interruzione per Inter-Genoa si è verificata a seguito di un picco di traffico su un’unica cdn), un refresh potrebbe permettere all’utente di ricevere il segnale da un’altra cdn. La visione della partita, a quel punto, potrà riprendere.

Questa operazione, ovviamente, è molto più immediata se l’utente è collegato a un computer o a un device mobile, più complessa e macchinosa se utilizza una smart tv per vedere la partita. DAZN ha assicurato che «continuerà a lavorare nello sviluppo e nel potenziamento di DAZN Edge (operativa a tutti gli effetti dall’inizio del week-end), la cache proprietaria per la gestione del traffico e nell’ulteriore ottimizzazione dei processi con le CDN globali». Occorrerà valutare le tempistiche di queste operazioni di potenziamento. Nel frattempo, la soluzione migliore per riprendere la visione di una partita in caso di interruzione sembra proprio quella del refresh.

C’è anche da chiedersi se DAZN ha adottato un metodo automatizzato per gestire eventuali sovraccarichi su uno o più CDN. La CDN viene esclusa dalle richieste che gli utenti fanno allo streaming o rischiano di continuare a vedere la temuta rotellina del buffering? A questo proposito, DAZN ci fa sapere che il controllo sulle cdn è costante e avviene in tempo reale, cosa che ha consentito – il 21 agosto – di intervenire quando si è registrato il picco di traffico in corrispondenza dell’inizio di Inter-Genoa.