Riforma del gioco d’azzardo: quali prospettive per il governo italiano
25/06/2018 di Redazione
L’Italia è uno dei Paesi europei in cima alle classifiche per il numero di giocatori di azzardo, per il denaro investito annualmente in questo settore e per il numero di slot machine relazionato al numero di abitanti. Questo ha messo in allarme già da qualche anno il governo. Proprio per questo motivo già da tempo si parla di riforma sulle slot machine e sul gioco d’azzardo. Dal momento che questo settore è in continua espansione e oggi si contano molte società anche in territorio italiano, la volontà di una regolamentazione aggiornata è voluta anche dalle stesse aziende di categoria, come videoslotmachineonline.it, dove maggiori controlli (aams) sono garanzia di una maggiore sicurezza.
Queste, infatti, sono le prime che hanno tutto il vantaggio di prevenire la ludopatia che purtroppo, trasformandosi in problema sociale, sta infangando il settore. Quello che le associazioni di categoria intendono proporre, pertanto, è intrattenimento e divertimento sano, sicuro, regolare, legale. Ecco che quindi le stesse società del gioco d’azzardo sono in prima linea per rendere questo settore maggiormente sostenibile e per incorporarlo nel sociale.
Argomentazioni su cui il governo intende intervenire
Per i motivi appena spiegati, molte delle argomentazioni che sono state sollevate dal nuovo governo sono le medesime che il mondo dei giochi ha presentato già da qualche tempo. In particolare si intende intervenire sui punti della tutela dei minori (che sono sempre di più coinvolti nella ludopatia); della guerra all’illegalità; della trasparenza nel settore ludico.
Il modo migliore per combattere insieme per questi obiettivi non è il proibizionismo, ma la piena collaborazione con chi di competenza, per arrivare così allo scopo finale. Sono anni che non si fa che procrastinare e il problema della ludopatia sta dilagando proprio per questo. Proibizionismo e chiusura non portano a nulla, anche perché di fatto si finisce poi per non intervenire, per stesso interesse dello Stato che, va ricordato, in tasse trae molti guadagni dalle aziende del settore dei giochi. Tutto questo senza contare i 15-20mila dipendenti che si ritroverebbero senza lavoro.
Anche in questo settore, quindi, si attendono le mosse del nuovo esecutivo con la speranza che si metta in atto quell’accordo sulla riforma fatto nella Conferenza Unificata. Penalizzare il solo settore degli apparecchi fisici, bersaglio “facile” già mitragliato dai vecchi governi, continuerà, come già visto, a non cambiare la situazione e a non risolvere i problemi.
Governo Conte: le nuove proposte
Le speranze nel nuovo governo M5S-Lega sono tante da parte del settore dei giochi anche perché la situazione si fa sempre più critica. Distanziometri, fasce orarie, chiusure di locali generalizzate stabilite fino a oggi a livello Nazionale, senza andare a vedere la situazione a livello locale, non hanno portato grandi risultati. Oggi, questo modus operandi sta portando solo confusione, un continuo rimandare e una espansione dilagante del gioco illecito.
Si guarda quindi in particolare a Erika Stefani, Ministro degli Affari Regionali e possibile firmataria della riforma sul gioco d’azzardo. In particolare la nuova riforma pare intervenire sul divieto dei videopoker nei circoli privati, sull’eliminazione di slot e vlt a lungo termine, sull’introduzione di limitazioni su puntate ripetute, sul divieto di promuovere i giochi e su un maggiore controllo da parte delle autorità.