Salta dal decretone la norma per le tutele dei rider

12/03/2019 di Enzo Boldi

Brutte notizie per i rider che da mesi attendevano il mantenimento delle promesse fatte dal governo e dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio. Martedì, infatti, tutti gli emendamenti parlamentari depositati nelle commissioni Affari sociali e Lavoro della Camera sono stati dichiarati inammissibili per estraneità di materia nel cosiddetto decretone. Quindi, non ci sarà nessun adeguamento fino a superare la soglia minima dei diritti del lavoro per tutti i fattorini su due ruote che lavorano per le diverse aziende di delivery. Nonostante quanto dichiarato del leader del Movimento 5 Stelle che aveva promesso una soluzione entro marzo.

Come ha spiegato la relatrice della Lega, Elena Murelli, al momento «non risultano in arrivo proposte simili da parte del governo». Il ministero del Lavoro a gennaio aveva annunciato che le norme con le tutele per i ciclofattorini sarebbero arrivate entro marzo. Nelle scorse settimane l’esecutivo aveva messo a punto un emendamento al decretone da presentare alla Camera ma il testo non è ancora stato depositato. È praticamente impossibile, dunque, che i rider ottengano le tutele promesse entro la fine del mese.

Non ci saranno le tutele per i rider nel decretone

«Per garantire una soglia minima di diritti. Noi stiamo lavorando perché i rider abbiano gli stessi diritti dei dipendenti – aveva detto Luigi Di Maio lo scorso 4 marzo in occasione del suo intervento alla presentazione del fondo nazionale per l’innovazione a Torino -. Io non sono contro la tecnologia ma se usi gli essere umani – ha spiegato il vicepremier – devi garantire loro i diritti. Quando poi i rider saranno sostituiti dai droni dirò bene, e formeremo quei ragazzi per altri lavori. Ma finché lavorano le persone c’è una soglia minima di diritti da rispettare».

Ripetere frasi spot come se la nostra lingua fosse un muro affissorio

Solo ieri Beppe Grillo, il retrocesso a ruolo di Garante del Movimento 5 Stelle, aveva descritto Nicola Zingaretti e il suo modo di porsi di fronte a una platea in questo modo: «Lo storpiamento formale del linguaggio è funzionale alla ripetizione di frasi spot che vedono la nostra lingua ridotta alla stregua di un muro affissorio oppure è una questione di formazione, scolastica, scadente?». Che sia stato il più classico dei ‘parlare a nuora affinché suocera intenda’?

(foto di copertina:  ANSA/GIUSEPPE LAMI)

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