Anche alla Camera, finalmente, si parla della moratoria sul riconoscimento facciale nei luoghi pubblici

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Tutto è partito dal testo presentato da Filippo Sensi, con uno sguardo anche ai punti programmatici della nuova coalizione tedesca sul tema

Ne avevamo parlato con lui, primo firmatario della proposta di legge per una moratoria sul riconoscimento facciale, sette mesi fa. E ora quel testo è finalmente approdato alla Camera, inserito all’interno della discussione generale sul decreto legge “Capienze”. Ed è questo il primo passo del documento che porta in calce il nome del deputato Filippo Sensi e sostenuto anche dal suo partito, il PD, per chiedere maggiori approfondimenti sull’utilizzo delle tecnologie per l’individuazione delle persone nei luoghi pubblici.



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Un testo che, come ci spiegò lo stesso deputato, non vuole stigmatizzare a prescindere le tecnologie per il riconoscimento facciale, ma prova a spingere verso una riflessione accurata prima di cedere alle fascinose sirene dell’evoluzione tecnologica e digitale, anche in ambito di sicurezza. Perché nel testo della pdl per la moratoria si chiede un’analisi approfondita dei rischi – e non solo delle virtù – del libero e incondizionato utilizzo di quelle telecamere poste nei luoghi pubblici. E non si parla solamente di privacy.



Riconoscimento facciale, arriva alla Camera la moratoria di Sensi

Perché sono molte le domande a cui non è ancora stata data una risposta per dipanare la nebbia dei dubbi su quel che potrebbe accadere. E Filippo Sensi ce lo spiegò pochi giorni dopo aver depositato a Montecitorio la sua pdl per una moratoria: «Cosa vuol dire che riconoscono le facce? Fanno il trackingmatchano con il social network e con i profili? E a quali database fanno riferimento? Insomma, parlare di riconoscimento facciale mi sembra un po’ vago, perché dietro ci sono moltissime cose». E il tema è molto dibattuto all’estero, mentre in Italia si è arrivati a una discussione pubblica (e parlamentare) solamente oggi. Solamente dopo la decisione di inserire la discussione di quella moratoria all’interno del dibattito alla Camera sul dl “Capienze”.

Il caso Germania e la nuova coalizione

Perché all’estero le perplessità si sono palesate, anche a livello politico. Il caso più emblematico è quello tedesco. La nuova coalizione alla guida della Germania (formata dai Socialdemocratici di Spd, dai Verdi e dai Liberali Democratici di Fdp) ha siglato un accordo programmatico in cui si fa esplicito riferimento alla posizione avversa nei confronti del riconoscimento facciale (e rilevamento biometrico) nei luoghi pubblici. Più nel dettaglio, all’interno del documento condiviso dai tre partiti di maggioranza si fa riferimento a: «Il riconoscimento biometrico negli spazi pubblici e i sistemi automatizzati di punteggio statale da parte dell’IA devono essere esclusi dalla legge europea». Una mossa che potrebbe convincere anche altri Paesi a seguire le indicazioni che sono arrivate da Berlino, un attesa di una decisione definitiva da parte dell’Unione Europea che da tempo dibatte su questo tema.