I Ricchi e Poveri a Sanremo 2020 insieme dopo 25 anni: “Dovevamo finire in quattro” | Video

Ricchi e poveri a Sanremo 2020. Una reunion che arriva 25 anni dopo l’ultima esibizione, un vero e proprio regalo per gli amanti della musica italiana, una operazione fatta con il cuore e non soltanto per ragioni di tipo commerciale. 

Ricchi e Poveri, le ragioni della loro reunion

«La reunion inizia a Sanremo – spiega  – ma è un progetto che nasce per preservare il patrimonio della musica pop italiana. Questo va preservato, per questo il 27 marzo uscirà un doppio compresa una cover. Qui si rinnova un’amicizia e la musica è condivisione. Questa è una sinergia che continua e guarda al futuro».

La prima a parlare è Angela Brambati: «C’è la gioia di ritrovarsi insieme, noi abbiamo subito accettato».

La consapevolezza, insomma, di far parte della galleria privilegiata della musica italiana: «Noi ci siamo sempre stati facciamo parte dell’arredamento. Eravamo nel 1967 quattro ragazzotti sgangherati. Poi col passare degli anni ci sono stati degli inciampi, ma io ho sempre pensato che fossimo partiti in quattro e dobbiamo arrivare in quattro senza Fiorello. Questa è la mia seconda famiglia e averne due è bello, certo a genova dicono che è un po’ complicato. Il genovese doc tutti gli anni va in Scozia per aggiornarsi sulle tecniche del risparmio». 

La Réunion inizia e finisce qui o c’è un progetto per il mondo? Che cosa fate stasera?

«Ci siamo ritornati da un’idea di Danilo – spiegano i Ricchi e Poveri -. Noi volevamo fare un disco e riunirci. Sanremo è nato dopo quando abbiamo parlato con amadeus, poi sarà quel che sarà».

Perché i Ricchi e poveri si erano sciolti

Nel Sanremo 1981, I Ricchi e Poveri si presentano con Sarà perché ti amo, solo che Marina ha rubato l’uomo ad Angela. Non la vogliono più nel gruppo. Una bella mattina tutti in pretura. È esatto?

A rispondere è Marina Occhiena: «Io volevo uscire dal gruppo, può capitare nella vita. Mi sono presentata per uscire, mi avete fatto cantare e mi avete detto di cantare. Io volevo uscire, non è vero questo che hai detto. Loro sono andati avanti in 3 e io sono stata fuori 39 anni e questa occasione per me ora è molto bella. Quando me l’ha proposto non mi ha illuso, ha detto che voleva ricucire uno strappo che c’era da troppo tempo».

«Marina se ne è andata di suo spontanea volontà – le fanno eco gli altri componenti -, lei non ha rubato niente perché le cose tra Angela e il compagno già andavano male. Odio non ce n’è mai stato, la vita ogni tanto però da un inciampo. A me a Sanremo ne ha dato uno bello pesante, ma pure io sono qua per l’amicizia di stare insieme».

Franco Gatti afferma: «Stasera andiamo sul palco dopo 50 anni a riproporre le canzoni che ci hanno dato successo. Omaggeremo Fabrizio De Andrè che ci ha scoperto, poi Califano e  fino ad oggi Daniele Mancuso».

Ci raccontate questa cosa di Fabrizio De Andrè?

È Franco Gatti a prendersi la responsabilità: «Fabrizio ci ha fatto andare a casa sua, ci ha offerto dell’acqua e dopo averci fatto cantare ci ha accompagnato a Milano da una casa discografica. Lui ha preso il treno e noi lo abbiamo preso a Milano con la 600 della mamma di Franco. Ci ha fatto cantare per un’ora e mezza e poi alla fine Fabrizio ha detto che non eravamo andati bene al colloquio ma ha spiegato che li non avevano capito un cazzo. Non siamo piaciuti; ma ci ha detto di andare avanti per la nostra strada».

Marina Occhiena ha aggiunto: «Califano è stato nostro produttore e ha creato il personaggio, il nome ce lo ha scelto lui. Alla fine per non farlo pagare sempre ci ha cuccati che avevamo evitato di andare a cena con lui per i parenti, ma per non farci beccare ha detto che eravamo ricchi di spirito e poveri di tasca. Da lì il nostro nome».

Infine, parla Danilo Mancuso: «La genesi nasce dalla consapevolezza del successo internazionale della band italiana più famosa del mondo, vedere cantare ovunque le loro canzoni meritava un progetto di questo tipo. Volevamo dare un bel messaggio, una storia di sogno e speranza. Questa Réunion rappresenta guardare avanti e mettersi dietro le cose meno belle della vita».

Quando Riccardo fogli si è riunito ai Pooh hanno dovuto riadattare i testi, voi?

«No non abbiamo dovuto adattare molto, abbiamo cambiato il modo di cantare le canzoni ma non è stato faticoso».

Sarà perché ti amo e poi anche Mamma Maria sono le canzoni che, riarrangiate, divertono di più i componenti del gruppo. Tra musiche diventate cori da stadio e nuove sonorità, I Ricchi e Poveri si apprestano a vivere questa nuova esperienza: «Vedere tutto questo entusiasmo – chiudono – dà ancora più coraggio per andare avanti».

Share this article