Anche le amministrative segnano la fine del modello Riace

La fine del modello Riace è arrivata. E se dal punto di vista giudiziario, la vicenda è ancora aperta, dal punto di vista politico la questione sembra essere ormai chiusa. L’epopea di Mimmo Lucano è finita: inutile il tentativo di candidare come suo successore la fedele Maria Spanò e di presentarsi in lista per cercare di catalizzare il voto dei suoi concittadini. A Riace la carica di sindaco verrà ricoperta da Antonio Trifoli, che ha ottenuto il 40% dei voti. La lista Il cielo sopra Riace – con Mimmo Lucano all’interno (era tornato in città per l’ultimo comizio e per la votazione) – si è piazzata al secondo posto con il 33% delle preferenze. Al terzo posto, l’altro candidato: Maurizio Cimino si è fermato al 27%.

Riace, il comune passa di mano: la lista di Mimmo Lucano arriva seconda

Il segnale era arrivato già nella giornata di ieri. La Lega era diventato il primo partito (con il 30%) alle elezioni europee. Lo scrutinio aveva segnato questa beffa clamorosa per Mimmo Lucano e il dato era stato citato – insieme a quello di Lampedusa – anche da Matteo Salvini nella conferenza stampa del post voto.

La Lega a Riace aveva vinto le europee

La Sinistra, il partito che a livello nazionale aveva più di tutti difeso gli interessi di Mimmo Lucano, presentandolo come un modello di accoglienza e di ottima gestione dei flussi migratori all’interno della sua comunità, non ha raccolto altro rispetto a un misero 4%. Il destino di Riace è segnato e si è arrivati a un punto di non ritorno.

Continuerà senz’altro la battaglia nelle aule dei tribunali per Mimmo Lucano. Finirà però la sua esperienza che più lo ha caratterizzato a livello politico. Il sindaco di quel territorio aperto all’accoglienza sarà primo cittadino soltanto nel ricordo della sua comunità. La fascia tricolore è passata di mano. La Lega – vincitrice alle europee – ha battuto il modello Riace.

FOTO: ANSA/MARCO COSTANTINO

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