Salvini «rivede» le scorte e manda un bacione a Saviano
30/05/2019 di Enzo Boldi
Il progetto di revisione scorte era già stato annunciato in passato da Matteo Salvini e ora il leader della Lega è tornato ad affrontare l’argomento. In una lunga diretta su Facebook, il ministro ha detto che il Viminale sta valutando nuovi criteri aggiuntivi per i servizi di sicurezza a carico di giornalisti, politici e altre persone per ottimizzare l’utilizzo di uomini delle forze dell’ordine. Il tutto, però, inizia con un riferimento che è destinato a far discutere, visti i precedenti e le discussioni dei mesi e delle settimane passate: «Un bacione a Saviano».
Anche se Salvini ha rassicurato su una revisione scorte tramite criteri oggetti e non per beghe personale, il messaggio iniziale con il riferimento allo scrittore e giornalista. «Un bacione a Saviano» dice Matteo Salvini che poi prosegue puntando il dito contro l’obiettivo del suo smartphone dicendo: «Sto lavorando, insieme agli uomini del Ministero dell’Interno e della Polizia di Stato a una revisione dei criteri per le scorte che impegnano ogni giorno in Italia più di duemila donne e uomini delle forze dell’ordine».
Revisione scorte, l’annuncio social di Salvini
Il messaggio poi prosegue con una rassicurazione che, però, collide con il saluto iniziale a Roberto Saviano: «Ovviamente non interverrò su casi personali – spiega Salvini -. Aggiorneremo dei criteri, valutando tecnicamente e obiettivamente, non politicamente per simpatia o antipatia perché il tema della sicurezza personale è troppo delicato per politici, giornalisti, magistrati, imprenditori e presidenti di associazioni antimafia. Per questo non ci può essere una valutazione politica». Il tutto è ascoltabile e visibile intorno al minuto 23.20 della diretta Facebook.
Il leader della Lega e quel bacio e a Saviano
L’ovvio, dato che la revisione scorte non può basarsi per definizione su simpatie e antipatie. «Ci saranno criteri oggettivi – ribadisce Matteo Salvini – per verificare chi avrà bisogno di più protezione e chi invece non sta più correndo alcun rischio, almeno a detta dei tecnici uffici competenti, e potrà fare a meno dei due, tre, quattro, cinque carabinieri, poliziotti, finanzieri di scorta che potranno, invece, occuparsi della sicurezza di tutti gli italiani e non di una singola persona».
(foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)