Revenge porn, Di Maio cambia idea: «Martedì, M5S voterà l’emendamento della minoranza»

Alla fine, è arrivato il cambio di passo. Sul Codice Rosso – il cui voto alla Camera è slittato a martedì prossimo – Luigi Di Maio decide che il Movimento 5 Stelle voterà l’emendamento proposto dalla minoranza sul revenge porn. Quello che non è stato fatto oggi, ad esempio, con la modifica che aveva proposto Laura Boldrini e che era stata votata dalla minoranza compatta. L’emendamento che mirava a introdurre già nel Codice Rosso il reato di revenge porn non era passato per soli 14 voti.

Revenge porn, Di Maio cambia linea

Ora, Luigi Di Maio detta la linea e la stravolge. Nel corso di un passaggio della sua intervista esclusiva rilasciata a Repubblica, il capo politico del Movimento 5 Stelle afferma: «Sul revenge porn va bene approvare una legge più organica, ma per me martedì quell’emendamento, che ha già i numeri in Parlamento, va votato. È una legge sacrosanta». Il riferimento al provvedimento più organico è quello al testo presentato ieri in Senato dalla pentastellata Evangelista, che – alla presenza della madre di Tiziana Cantone, di Selvaggia Lucarelli e di Federica Sciarelli – avevano illustrato i tratti fondamentali di una proposta sul revenge porn, il cui iter dovrebbe avviarsi nelle prossime settimane.

La linea di Di Maio diversa da quella di Giulia Sarti

Sembrava un paradosso che, mentre il Movimento 5 Stelle presentava questa proposta, ne stesse bocciando una nella sostanza identica al Senato. Ora, Luigi Di Maio richiama tutti agli ordini. E, in qualche modo, supera anche la linea della deputata Giulia Sarti, vittima di quello che può essere definito revenge porn. Da persona che ha sperimentato sulla sua pelle il ricatto di foto hard diffusi in rete, era intervenuta sul dibattito riguardante l’emendamento proposto da Laura Boldrini: «In virtù di quel che ho passato, io così come molte altre donne purtroppo, ci tengo a sottolineare che il caso in questione, cosiddetto ‘Revenge porn’, discusso in queste ore nell’ambito del Codice Rosso, non può certo risolversi attraverso l’approvazione di un mero emendamento – ha scritto Giulia Sarti su Facebook -. Al contrario, la materia è talmente delicata da richiedere un ampio dibattito non solo parlamentare, bensì giuridico-sociale, volto dapprima a coinvolgere esperti, vittime, famiglie, analisti, giuristi e tutte le varie artcolazioni dello Stato competenti come la Polizia postale e delle comunicazioni».

Ora, di fatto, Luigi Di Maio – pur non negando il valore della proposta organica presentata al Senato – accelera e tende la mano alle opposizioni sull’emendamento al Codice Rosso. Che il Movimento 5 Stelle andrà a votare martedì. Sulla Lega, invece, è mistero.

FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

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