Il primo report dell’IDMO sulla disinformazione: il 60% delle bufale sono sulla pandemia di Covid
I dati esaminati riguardano il mese di novembre 2021: i contenuti più problematici sono quelle foto non attribuibili a manifestazioni no-vax
27/12/2021 di Redazione
Notizie, anzi, bufale fresche di stampa. È questo il risultato del primo report – nonché del primo lavoro realizzato dal neonato team – dell’IDMO, l’Italian Digital Media Observatory un hub coordinato dalla Luiss Guido Carli e che è il punto di riferimento nella penisola per l’European Digital Media Observatory. Quasi il 60% di queste bufale, stando ai dati raccolti dall’osservatorio, riguarda la pandemia di coronavirus.
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Report IDMO, su quali informazioni si stanno diffondendo le fake news
L’analisi si è basata innanzitutto su cinque partner EDMO, delle realtà editoriali italiane che hanno lavorato alla raccolta delle false informazioni (e al conseguente debunking) da girare poi al team dell’osservatorio, che le ha elaborate. IDMO ha messo insieme le notizie che sono arrivate da Pagella Politica, Facta News, Open, Blasting News e Bufale.net: il 58% della disinformazione diffusa nel mese di novembre 2021 e analizzata da questi operatori media riguardava la pandemia di coronavirus. Nella fattispecie, Blasting News e Bufale hanno affrontato argomenti che al 60% si occupavano di bufale sulla pandemia, Facta News il 63%, Open il 74% e Pagella Politica il 35%. Fake news sono state analizzate anche nel campo della politica italiana e in quello relativo al cambiamento climatico.
Le notizie-bufale più diffuse a novembre sull’argomento
Nei Paesi dell’Unione Europea, sono state quattro le storie più diffuse sulla pandemia che si sono rivelate irrimediabilmente false. Innanzitutto, la diffusione di immagini di manifestazioni associate – su media e social network – a presunte manifestazioni no-vax (ma in realtà si trattava di altri contesti, anche di anni precedenti al 2021). Un’altra grande bufala è stata quella della pianificazione della diffusione della pandemia, a cui era allegato un documento con i loghi della John’s Hopkins University, del WEF, dell’OMS e della Fondazione di Bill e Melinda Gates in cui si evidenziava il calendario con la distribuzione delle varianti del coronavirus. Infine, la falsa notizia di un suicidio legato al vaccino come “genocidio” e la presunta revisione delle stime dei morti da Covid-19 in Italia da parte dell’Istituto Superiore della Sanità.
Si tratta di notizie che anche Giornalettismo ha avuto modo di affrontare, verificando l’effettiva capillarità della diffusione non soltanto su diversi portali di disinformazione, ma anche su profili social molto attivi e con diverse centinaia di followers.