Renzi fa il complottista: «La vicenda dei sacchetti bio? Un disegno contro il Pd»
18/01/2018 di Redazione
Anche Matteo Renzi evoca il complotto, il disegno strategico, la trama contro il proprio partito. L’ex premier, aprendo ieri la direzione del Partito Democratico, ha esortato i colleghi a mantenere alta l’attenzione per difendersi dalle macchinazioni che possono causare danni anche in termini di consenso e rovinare una campagna elettorale. «Che ci sia un disegno strategico contro di noi e il Pd – ha detto il segretario Dem – è evidente. La vicenda dei sacchetti di plastica è emblematica di un certo tipo di sguardo sulla realtà che deve essere combattuto con forza».
Renzi e il complotto dei sacchetti bio contro il Pd
E ancora, ha spiegato: «C’è uno stravolgimento della realtà, lo vediamo quando rivendichiamo l’azione di governo. Questa questione è decisiva per la campagna elettorale: o ci trasformiamo in soggetti protagonisti capaci di vincere e di convincere o non c’è la possibilità di avere una certezza della realtà. Il nostro modo di fare la campagna è accertare la realtà per quel che è non per quella raccontata in modo virale e falso». Serve – ha detto Renzi ai suoi – «uno sguardo ampio che vada oltre il chiacchiericcio quotidiano».
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Insomma, secondo l’ex capo del governo le polemiche che hanno travolto il Pd per l’introduzione del pagamento a carico del cliente dei sacchetti biodegradabili nei supermercati potrebbero essere state strumentalmente sollevate per danneggiare il principale partito al governo. Renzi nelle scorse settimane è stato accusato di aver favorito con le nuove norme un’imprenditrice, Catia Bastioli, ad della Novamont (azienda attiva nel settore delle bioplastiche), che nel 2011 partecipò come oratrice alla seconda edizione della Leopolda renziana (e per questo definita amica dell’ex premier). In seguito Bastioli ha risposto alle critiche sostenendo di aver visto Renzi quattro o cinque volte in tutto nella sua vita e di non essere stata invitata da lui a partecipare alla convention del 2011, ma da Ermete Realacci. «Quando poi Renzi è diventato presidente me ne sono tenuta ben alla larga dalla Leopolda», ha affermato l’imprenditrice in un’intervista.
(Foto: ANSA / FLAVIO LO SCALZO)