Jeremy Corbyn rompe gli indugi: «Sì a un nuovo referendum sulla Brexit»

La svolta di Jeremy Corbyn sul secondo referendum per la Brexit. Invocato, richiesto da più parti, motivo di contrasti all’interno del Labour party: ora questa seconda consultazione viene sostenuta apertamente dalla sinistra progressista del Regno Unito, pronta a scendere in campo contro quella che definisce la soluzione disastrosa per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europa che Theresa May, leader del partito conservatore, sta negoziando. O meglio, che sta provando a rinviare a ogni costo.

Referendum Brexit, Corbyn ne vuole uno nuovo

In una riunione fiume che si è svolta questo pomeriggio, Corbyn ha annunciato la svolta. Stando a quanto riportato da alcune fonti attendibili, il leader del labour party ha stabilito che il proprio schieramento politico presenterà nei prossimi giorni un emendamento per proporre una seconda consultazione referendaria per trovare una via d’uscita allo stallo che si è venuto a creare con l’Unione Europea.

Corbyn ha ascoltato la spinta della base del proprio partito: aveva dovuto affrontare, nei giorni scorsi, la fuoriuscita di diversi deputati dal gruppo dei labour e altri avevano intenzione di abbandonarlo se non si fosse presa una chiara posizione europeista. La marcia indietro del leader è questione di calcolo e di opportunità, proprio quando ritiene di essere più convinto di spodestare la fragile maggioranza conservatrice. L’unico ostacolo poteva essere rappresentato dal proprio partito, in un Paese che sembra virare verso sinistra nella storica alternanza che ne regola le sorti.

Secondo Corbyn, la posizione dei labouristi è molto apprezzata a Bruxelles e potrebbe trovare dei punti d’accordo con la Commissione per evitare una fuoriuscita dall’unione doganale dannosa per il Regno Unito. Non è ancora chiara la strategia che il partito labourista porterà avanti per raggiungere questo obiettivo. Non si è ancora capito, infatti, se i labour presenteranno un proprio emendamento o se appoggeranno un emendamento presentato dalla parte conservatrice più ostile alla strategia ostativa di Theresa May nei confronti di Bruxelles.

La strategia dei labouristi sul secondo referendum Brexit

Nel frattempo, Jeremy Corbyn ha annunciato ai suoi che voterà a favore degli emendamenti presentati da Yvette Cooper e dal Tory Oliver Letwin per ritardare la data dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Questo per permettere al Paese di rivedere le proprie posizioni e di fare una marcia indietro rispetto alle posizioni più ostinate sulla Brexit, frutto del sentimento nazionalistico che – quasi tre anni fa ormai – spinse la Gran Bretagna a votare per l’uscita dall’UE. Un’uscita che, adesso, potrebbe essere rimessa in discussione. Almeno così come era stata concepita fino a questo momento.

(Credit Image: © Xinhua via ZUMA Wire)

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