Conte punzecchia Salvini a SkyTg24 dopo l’accordo sulla redistribuzione: «Non deve essere invidioso»

24/09/2019 di Enzo Boldi

Con tono più pacati, ma la politica è sempre più sinonimo di polemica. Dopo l’accordo raggiunto a Malta sulla redistribuzione dei migranti, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stato intervistato da diverse testate. Lui, insieme a Luigi Di Maio, si trova a New York dopo aver partecipato all’assemblea Onu sull’Ambiente. E proprio lì ha ricevuto la notizia di quanto portato avanti in Europa da Luciana Lamorgese, la nuova ministra dell’Interno. E non poteva mancare la puntura velenosa nei confronti di Salvini che, da canto suo, ha dipinto questo accordo come una «sòla».

E la punzecchiatura è arrivata nel corso dell’intervista esclusiva rilasciata da Giuseppe Conte a SkyTg24, dove il presidente del Consiglio italiano – in visita negli Stati Uniti – è stato interrogato su diversi temi: dall’Ambiente, al Green New Deal, ai rapporti con Trump e il peso del suo endorsement, fino ad arrivare – per l’appunto – all’accordo di Malta sulla redistribuzione.

Conte e «l’invidia» di Salvini

E proprio parlando di tutto ciò – pur rassicurando che sarà aumentato ancor di più il controllo sul comportamento delle Ong in mare – ha tirato la stilettata nei confronti del suo ex ministro dell’Interno che aveva smontato l’accordo di Malta. E Giuseppe Conte prova a rimetterlo al suo posto dicendogli: «Salvini non deve avere gelosia o invidia. Quello compiuto è un passo avanti storico, mai successo prima di ieri. Occorre guardare al risultato, non a chi lo ha ottenuto. Questo è un primo passo che segna una svolta significativa. Abbiamo, però, ancora tanto da fare per la regolazione dei flussi migratori e soprattutto di contrasto all’immigrazione clandestina».

La redistribuzione dei soccorsi in mare

E le cose da fare sono ancora molte. L’accordo di Malta, per il momento, prevede l’attivazione immediata di diversi Paesi, ma solo per le persone soccorse in mare da una nave Ong o da imbarcazioni militari. Come detto già ai tempi della lotta di Salvini alle Organizzazioni Non Governative, questa non è altro che la punta dell’iceberg di una migrazione che da mesi (forse anni) costituita perlopiù da sbarchi fantasma. Solo ora, però, il senatore della Lega si ricorda di questi numeri. Quando al Viminale c’era lui tutto ciò veniva messo a tacere.

(foto di copertina: da diretta SkyTg24)

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