Il reddito di cittadinanza di Castelfidardo criticato per il licenziamento di una donna
20/03/2018 di Andrea Mollica
Il reddito di cittadinanza di Castelfidardo è stato criticato per il licenziamento di una donna che lavorava in una cooperativa con un contratto a tempo indeterminato. La coop che gestisce l’asilo comunale della cittadina marchigiana è stata accusata, in una mozione scritta dai consiglieri comunali del PD, di aver sostituito la lavoratrice licenziata con due persone che beneficiano del reddito di cittadinanza erogato dalla giunta M5S.
Il reddito di cittadinanza di Castelfidardo criticato per il licenziamento di una donna
Il sindaco di Castelfidardo, Roberto Ascani, ammette sulla Repubblica di martedì 20 marzo 2018 come il reddito di cittadinanza di Castelfidardo c’entri poco o nulla con la proposta contenuta nella proposta di legge a prima firma Nunzia Catalfo.
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«Vero (in riferimento al fatto che il sussidio della giunta M5S non sia un reddito di cittadinanza, Nda), l’abbiamo chiamato reddito di cittadinanza perché è una misura ispirata al progetto nazionale, che però è ben diverso. Ma su 35 borsisti abbiamo avunto 6 assunzioni. Spesso sono persone in difficoltà o in disagio. Alcune mi fermano per strada e mi dicono: non lavoravo da danni, mi avete salvato la vita», dice Roberto Ascani, sindaco di Castelfidardo eletto col M5S nel 2016, a Repubblica.
Sul sito del comune di Castelfidardo il reddito di cittadinanza è in realtà chiamato solo così, visto che poi nella stessa spiegazione si illustra come si tratti di una più consueta borsa lavoro, un sussidio erogato a chi cerca occupazione. «Età compresa tra i 30 e i 65 anni, dieci anni continuativi di residenza in città, una situazione di difficoltà provocata dalla perdita del posto di lavoro, iscrizione al Centro per l’impiego da almeno un anno, una certificazione Isee non superiore ai 25.000 €: sono questi i requisiti per richiedere il reddito di cittadinanza. La domanda di ammissione va presentata entro le 12.30 del 16 giugno all’Ufficio Protocollo del Comune mediante consegna a mano nei giorni di apertura al pubblico oppure per posta.
L’Amministrazione Comunale dà così concretezza al programma elettorale e al principio costituzionale nella consapevolezza che l’esclusione dal mondo del lavoro, togliendo sicurezze economiche, rischia di essere la forma più terribile di emarginazione sociale. Come annunciato dal sindaco Roberto Ascani, la misura si sostanzia nell’attivazione di borse lavoro della durata di sei mesi, con presenza del borsista presso la ditta accogliente per 20 ore settimanali e con un rimborso di € 434 mensili lordi a carico dell’Ente e costi INAIL e assicurazione a carico del soggetto ospitante», come riportato sul sito del comune di Castelfidardo.