Le recensioni negative all’asilo che ha “cancellato” la festa della mamma e del papà
02/05/2018 di Redazione
In vista della festa della Mamma c’è una notizia che scuote un asilo, Il Chicco di Grano, nel quartiere Ardeatino, Roma. La struttura ha deciso di sostituire per la classe dei bimbi più grandi le cosiddette feste del papà e della mamma in favore della festa della famiglia, considerata più inclusiva. Questo per via della presenza di un minore, all’interno dell’asilo, che ha genitori gay.
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Sono ovviamente scoppiate le polemiche. L’ex sindaco Alemanno ha parlato di «nuove discriminazioni verso gli etero». Mentre il leader della Lega Matteo Salvini è stato ancor più duro su Twitter: «Questi sono matti! Giù le mani dai bambini, viva la Mamma e il Papà!». Gli esponenti di FdI Fabrizio Ghera, capogruppo in Campidoglio, i consiglieri comunali Andrea De Priamo, Maurizio Politi, Francesco Figliomeni e Rachele Mussolini della lista civica ‘Con Giorgia’ hanno presentato una mozione. Ed è in programma un sit-in venerdì contro la decisione dell’asilo.
Nel mentre diverse persone si divertono a recensire negativamente la struttura su Facebook, convinte di aver fatto una opera da super eroe.
Mentre la giustizia è ripristinata sui social (sic!) cerchiamo di capire un po’ cosa è successo: realmente.
LA VERA STORIA DELL’ASILO CHE ELIMINA LA FESTA DELLA MAMMA
Nella sezione dei bimbi più grandi presenti nella struttura c’è un bimbo figlio di una coppia gay. All’inizio dell’anno c’è stata una riunione tra genitori e coordinatrice.I papà in questione hanno chiesto, in rispetto del loro bimbo di 3 anni, di istituire la festa della famiglia al posto della festa della mamma e del papà.
Questa riunione si è svolta il 26 ottobre scorso. Secondo quanto riporta il Comitato Articolo 26, in prima linea contro questa decisione, i genitori degli altri bambini in quella sede avevano assicurato che non c’era da parte di alcuno volontà di discriminare nessuno. Qui però accade il qui pro quo. Evidentemente la linea “festa della famiglia” è passata. Solo che molti genitori non ne erano consapevoli. Il 12 marzo le educatrici della sezione (così come nelle altre classi del nido) affiggono l’avviso per l’usuale colazione per la festa del papà per la prima ora di scuola del 19 marzo. Non sono giorni facili. I genitori del piccolo denunciano un clima abbastanza ostile nella chat di classe e una scritta offensiva che compare sulla loro auto. Si convoca una riunione, per la mattina del 13 marzo dove, a detta di alcuni genitori, la coordinatrice ha tranquillizzato riferendo che la festa del papà sarebbe stata mantenuta.
Il 13 Marzo viene sospesa la famigerata colazione. Apriti cielo. Partono le firme di alcuni genitori contrari a questa decisione. E alla fine interviene perfino il Municipio VIII. Dopo approfondite analisi dei fatti, secondo il municipio, la soluzione prospettata dalla coordinatrice e dalle educatrici ossia “una giornata di attività e laboratori aperti alle famiglie” è quella ideale.