Razza, l’articolo 3 della Costituzione non c’entra nulla con la difesa della razza bianca di Attilio Fontana
17/01/2018 di Redazione
Razza è una parola inserita nella Costituzione, ma il suo utilizzo non c’entra nulla con la difesa della razza bianca di Attilio Fontana. Il candidato presidente della Lombardia della coalizione di centrodestra ha suscitato una forte polemica per aver espresso la sua convinzione di doversi difendere dall’attuale invasione dei migranti. Una simile quantità di stranieri nel nostro Paese metterebbe a rischio la sopravvivenza della razza bianca maggioritaria in Italia. Una tesi assai provocatoria e molto controversa che ha reso Fontana in poche ore da politico locale – ex presidente del Consiglio regionale lombardo e sindaco di Varese – conosciuto solo in Lombardia a caso nazionale. Per mitigare le critiche Attilio Fontana ha parlato prima di lapsus, per poi giustificare il suo utilizzo della parola razza alla Costituzione.
Razza, l’articolo 3 della Costituzione non c’entra nulla con la difesa della razza bianca di Attilio Fontana
L’articolo 3 della Carta recita: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Il fatto che la parola razza compaia in uno degli articoli più importanti della nostra Costituzione è stato usato da Fontana e da altri leghisti come una giustificazione della pesante scivolata dell’ex sindaco di Varese. Sul Corriere della Sera di oggi Paolo Fallai però spiega come il termine razza in Costituzione abbia un’originee un senso che nulla c’entrano con quanto affermato da Fontana. La Carta è stata scritta nel 1948, quando all’epoca la parola non era screditata scientificamente come oggi.
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Come rimarca Fallai, «da decenni gli antropologi, che studiano l’uomo dal punto di vista biologico, sociale e culturale, si sgolano per ripeterci che il concetto stesso di «razza» non ha più alcun valore scientifico: gli esseri umani condividono il 99,9% del patrimonio genetico. Gianfranco Biondi e Olga Rickards, ci hanno scritto un libro fondamentale (L’errore della razza, Carocci, 2011)». Senza contare un altro elemento centrale: l’articolo 3 della nostra Costituzione postula l’uguaglianza dell’uomo come principio fondamentale della nostra società, mentre la difesa della razza bianca è un obiettivo che appare discriminatorio in una società diventata multietnica. Paolo Fallai sul Corriere della Sera ricorda come nel 2004 il Parlamento francese cancellò la parola razza dalla loro Costituzione, dopo una campagna lanciata dagli antropologi per aggiornare i contenuti delle norme fondamentali alla scienza. In Italia quella proposta non fu accolta, un vuoto mai colmato, anche se a differenza della Costituzione francese l’abolizione di questa parola nella nostra Carta sarebbe più complesso, visto che si trova scritta in uno dei dodici articoli che contengono i principi fondamentali.
Foto copertina: ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO