Terremoto di magnitudo 4.6 a Ravenna. Tanta paura, ma lievi danni

15/01/2019 di Enzo Boldi

Tre minuti dopo la mezzanotte la terra ha tremato a sulla costa romagnola. Una scossa di magnitudo 4.6, con epicentro tra Ravenna e Forlì, ha provocato alcuni lievi danni e tanta paura nella popolazione che si è riversata in strada. Il sisma è stato avvertito sensibilmente anche nel resto dell’Emilia Romagna e in Veneto. Per precauzione, quest’oggi le scuole di Ravenna e dintorni rimarranno chiuse anche per dare il tempo di verificare eventuali lesioni agli edifici scolastici della zona.

L’evento sismico più importante, quello avvenuto intorno alla mezzanotte in provincia di Ravenna, è stato seguito da uno sciame sismico che ha prodotto altri sei episodi simili. Quello di magnitudo (3.0) maggiore è stato registrato alle 00.29 sempre sulla costa ravennate. Ma a destare grande paura nei cittadini è stata la scossa che ha fatto tremare case e palazzi tre minuti dopo la mezzanotte, con il sisma che è stato registrato dall’Ingv (Istituto Nazionale geologia e vulcanologia) che ha stimato la profondità a 25 km.

 

Scossa avvertita in tutto il Nord-Est

La forte scossa di terremoto ha provocato grande paura non solo a Ravenna e la sua provincia. Ad avvertire il sisma, infatti, è stato tutto il Nord-Est e alcune zone del Centro Italia, dove molte persone sono scese dalle proprie abitazioni in strada per il timore di eventuali crolli. Cosa che non si è verificata, ma soprattutto nel ravennate, è stato deciso di chiudere i plessi scolastici per la giornata di oggi.

La storia sismica di Ravenna

Come racconta la storia sismica di quella zona,  la sismicità storica dell’area – come riporta l’Ingv sul suo sito web – non riporta eventi significativi dove si è verificata la scossa, ma nelle aree circostanti si sono avuti terremoti superiori a magnitudo 5. Se si osserva invece la storia sismica della città di Ravenna, diversi terremoti hanno prodotto intensità pari o superiori al sesto grado della scala Mercalli, quindi al di sopra della soglia che produce danno agli edifici. La massima intensità storica, pari al settimo-ottavo grado, si e’ avuta in occasione del terremoto del 22 giugno del 1620.

(Foto di copertina: ANSA/INGV)

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