Blue Whale, due ragazze di 16 anni salvate dal gioco del suicidio

24/05/2017 di Redazione

Due ragazze toscane di 16 anni avevano deciso di cercare un curatore per iniziare il gioco del suicidio, la Blue Whale, folle ‘challenge’ che si è diffuso attraverso i social network e che ha causato la morte di diversi adolescenti in diversi Paesi, soprattutto in Russia. Grazie all’intervento di un amico sono state salvate dalla spirale delle 50 regole da seguire giorno per giorno (per 50 giorni) fino a farsi del male (ad esempio procurandosi ferite) e a togliersi la vita.

 

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BLUE WHALE, DUE RAGAZZE SALVATE

Una di loro, residente nella Piana di Lucca, si era incisa su un braccio una scritta «f57» e si era messa a caccia del tutor virtuale che detta le macabre regole. L’esperienza veniva condivisa con un’altra adolescente di Montecatini Terme. Entrambe avevano già superato le prime tappe di quella tabella di marcia che accompagna al gesto estremo. Le ha salvate un carabiniere. La polizia postale ora indaga per i reati di istigazione al suicidio e induzione in schiavitù. Le due ragazze sono monitorate dai servizi sociali. È stata informata la procura dei minori. Ne parla Massimo Stefanini sul Resto del Carlino:

Siamo tra Piana lucchese e Valdinievole, province di Lucca e Pistoia, nel cuore della Toscana. La ragazzina è una come tante, manifesta solo qualche problema tipico di quell’età, ma senza eccessi, vive con i genitori. Tutto cambia però all’improvviso. Cessa di frequentare la scuola, vive in pratica da reclusa nella sua abitazione, trascorre tutto il tempo al computer, dialogando solo con la compagna di classe, residente a Montecatini.
Entrambe ormai sono una sola anima nel mondo virtuale, entrambe dentro al tunnel. Prigioniere di una fascinazione mortale, cercano nella rete ufficiale, ma anche nel deep web, il curatore che le accompagnerà al suicidio. Prima però si imbattono in finti master che vogliono sfruttare la situazione. La disperazione e l’alienazione aumentano in modo esponenziale. Si sottopongono ad alcune delle prove indicate dal Blue Whale, ma il caso ci mette lo zampino. La giovane lucchese, che precede l’altra nel ‘gioco’, si confida su WhatsApp con un sedicenne: «Ho deciso di farla finita…». L’amico fiuta subito che c’è qualcosa di serio e corre a raccontare tutto ad un amico di famiglia, un carabiniere.

Il militare ha dunque convocato la madre in caserma per spiegarle il pericolo. Sul telefonino della piccola sono spuntati anche messaggio vocale in cui si faceva riferimento al proposito di farla finita. Non si tratta purtroppo dell’unico caso. La scorsa settimana una ragazza di 13 anni a Pescara dopo aver accusato un malore a scuole ed essere stata accompagnata in ospedale ha ammesso di aver giocato alla Blue Whale fino alla 49esima prova. L’ultima prima del suicidio.

(Foto da archivio Ansa. Credit: Silas Stein / dpa)

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