La “maratona Quirinale” via web con Trash Italiano: «Succederà sempre qualcosa di virale, come negli show tv»

Il problema, sottolinea Marco D'Annolfi, è che negli show si viene pagati per intrattenere

25/01/2022 di Gianmichele Laino

I dati auditel di oggi ce lo hanno confermato. Sui media tradizionali, in particolare in televisione, la prima giornata di votazioni per il presidente della Repubblica non ha entusiasmato gli italiani. Poco share per i talk di approfondimento televisivi che si sono occupati, in maniera monografica, della corsa al Quirinale. Non bene l’approfondimento di Monica Maggioni su Raiuno (12,5% di share senza raggiungere nemmeno i 2 milioni di telespettatori), non bene come al solito la maratona di Enrico Mentana (che, sempre nella fascia pomeridiana, ha raccolto circa 800mila spettatori con il 5% di share), malino anche la prima serata dell’approfondimento di La7 con il 2,8% di share. Al contrario, in rete, ci sono video della diretta del voto per il Quirinale che sono già diffusissimi sui social network, grazie alle pubblicazioni garantite da un progetto come Trash Italiano che, da anni, rappresenta una vera e propria garanzia nell’individuazione di clip dall’altissimo potenziale. La differenza è che, di solito, Trash Italiano si occupa di show televisivi. Ieri, invece, andava in onda uno dei momenti più solenni per quanto riguarda le istituzioni italiane, una sorta di conclave laico che ha i suoi riti e i suoi passaggi chiave. E che, invece, negli ultimi anni si sta spettacolarizzando eccessivamente.

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Quirinale e Trash Italiano, l’interesse degli italiani per le clip virali sui social

Marco D’Annolfi, la mente del progetto di Trash Italiano, ci ha spiegato quali sono le caratteristiche che rendono simili i video che arrivano da Montecitorio e quelli che, invece, vengono ripresi negli studi degli show televisivi: «Credo che la cosa in comune tra un programma televisivo e le immagini dell’elezione del Presidente della Repubblica – dice a Giornalettismo – sia la consapevolezza che, da un momento all’altro, si assisterà ad un episodio che diventerà virale sui social, che farà discutere. Bisogna solo aspettare. La differenza è che i protagonisti dello show televisivo vengono chiamati per intrattenere. I politici dovrebbero fare altro».

E così, ieri, Trash Italiano ha pubblicato il video di Maurizio Gasparri che si igienizza le mani e, subito dopo, mima il gesto di utilizzare il gel anche per le ascelle: su Instagram la clip ha raggiunto 1,4 milioni di visualizzazioni, su Twitter ha sollevato diverse discussioni (e i numeri superano di molto quelli dei talk show politici).

Qualche ora dopo è stata la volta dello scrutinio di Roberto Fico che legge i nomi di Alberto Angela e di Amadeus (1,3 milioni di views su Instagram) e – in rapida successione – quello della lettura della scheda con il nome di Alfonso Signorini (1,4 milioni di views su Instagram).

Che messaggio ci trasmettono questi “voti di disturbo”? «È un po’ un catapultarsi tra i banchi di scuola – risponde Trash Italiano -, con i soliti noti che provano a far ridere tutti e a creare un po’ di scompiglio. Il problema però rimane sempre il contesto». Del resto, come dargli torto? Il sentiment degli utenti, del resto, parla chiaro e mostra un effettivo disagio rispetto alle scene che diventano virali anche attraverso i social network: «Qualche anno fa probabilmente le reazioni sarebbero state leggermente diverse – ci spiega Marco D’Annolfi di Trash Italiano -. Anche nel 2015 ci furono episodi simili che ancora oggi fanno il giro del web. Oggi però molte cose sono cambiate, e i commenti sotto ai video ce lo dimostrano ampiamente. Sicuramente per via della pandemia, ma anche per altre scene terrificanti alle quali i cittadini hanno assistito in questi anni (basti pensare ai video del senato durante la discussione del ddl Zan). Sebbene quindi ci siano persone che riescano ancora a decontestualizzare il tutto e a farsi una risata, in molti, giustamente, non possono far altro che criticare una classe politica ben pagata che, invece di svolgere il proprio lavoro in modo serio, guadagnandosi così la fiducia dei cittadini, trova il tempo di scherzare. Credo che il momento di leggerezza sia tollerabile, ma solo ed esclusivamente dopo aver portato a termine in modo impeccabile i propri doveri».

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