Un litro di petrolio costa meno dell’acqua comprata al supermercato
18/01/2016 di Redazione
Quanto costa il petrolio
un litro di petrolio è diventato meno caro di un litro di acqua minerale comprato al supermercato. Il crollo del prezzo del barile di greggio ha reso ormai la materia prima più scambiata a livello mondiale più conveniente di una bottiglia da un litro dell’acqua di qualsiasi marca che possiamo comprare nei supermercati italiani.
QUANTO COSTA IL PETROLIO AL LITRO
Il petrolio è sempre meno caro, con una discesa verso il basso che prosegue ormai da diversi mesi. Nel momento in cui viene scritto questo articolo un barile di Brent è scambiato per 28,85 dollari, contro 30,21 di un barile di Wti. Per sapere quanto costa il petrolio al litro basta fare un calcolo piuttosto facile. Bisogna dividere il prezzo attuale per 159, la quantità dei litri di un barile, tenendo in considerazione il cambio tra dollaro ed euro, al momento quotato intorno all’1,09. Un litro di petrolio di qualità Brent costa poco meno di 17 centesimi di euro, 16,60, mentre un litro di Wti costa 17,40 centesimi. Questo prezzo è calcolato al netto delle tasse, che in Italia rappresentano circa il 60% del costo effettivo di un litro di petrolio, poco meno di un euro calcolando sia il totale delle accise che l’Iva. In questo modo si spiega la differenza così marcata tra il costo di un litro di petrolio, e il costo di un litro di benzina o diesel pagato nelle stazioni di servizio.
QUANTO VALE IL PETROLIO
La pesante flessione del costo del petrolio ha reso la materia prima più importante per l’economia meno cara rispetto all’acqua minerale. Grazie ai dati forniti dal sito Prontospesa.it, si può leggere come un litro di acqua oscilli dai 22 centesimi di Acqua Valmora, all’euro tondo di Acqua Fiuggi. Tra le marche più famose si può notare come un litro di Acqua Vera naturale costi 26 centesimi, Acqua Lete naturale 30 centesimi, Acqua Ferrarelle 33 centesimi, Acqua Panna 36 centesimi, Acqua Levissima 43 centesimi, Acqua San Pellegrino 80 centesimi. Costi significativamente superiori al prezzo di un litro di petrolio, che dovrebbe ulteriormente scendere nelle prossime settimane. La fine delle sanzioni permetterà all’Iran di entrare sui mercati internazionali in cui si scambia il petrolio. L’offerta globale di greggio aumenterà ancora, e visto che la domanda continua a esser debole a causa della congiuntura globale il prezzo del petrolio è destinato a scendere ancora. L’unica possibilità per fermare questo calo sarebbe una forte riduzione della produzione da parte dei grandi Paesi produttori come l’Arabia Saudita, che però preferiscono tenere basso il prezzo per scoraggiare i concorrenti cresciuti in questi anni, come diverse economie emergenti, l’industria USA dello shale gas, e ora l’Iran, nemico giurato della monarchia di Riad.
Photo credit: TIM SLOAN/AFP/Getty Images)