La spending review di Lega e M5S non passa per le Province. C’è un piano per farle risorgere

27/04/2019 di Enzo Boldi

Il team mani di forbici non toccherà le Province. Anzi, come la mano di Mida, le farà risorgere e le ricoprirà d’oro. Nel piano della spending review del governo Lega-M5S, c’è l’idea – che è più di una ipotesi, dato che è stata messa nera su bianco e stampata – di un ritorno al passato, attraverso l’elezione di 2500 consiglieri provinciali (attualmente sono 941) e di un presidente del Consiglio eletto a suffragio universale. L’ente della Provincia era stato riformato dal governo Renzi, con il lavoro dell’allora ministro e sottosegretario Graziano Delrio. Il Pd voleva abolirle, ma il referendum bloccò questa volontà.

Come riportato da Il Sole 24 ore, il tutto è scritto nella bozza del testo che contiene le linee guida per la riforma degli enti locali, redatto su carta intestata della Presidenza del Consiglio dai componenti del tavolo tecnico-politico in conferenza Stato-Città – istituito grazie all’ultimo decreto Milleproroghe – guidato dalla viceministro all’Economia Laura Castelli (M5S) e dal sottosegretario leghista Stefano Candiani. E quanto scritto sul documento ufficiale, che andrà comunque valutato, il piano è quello di far risorgere le Province.

Lega e M5S fanno risorgere le Province

«La Provincia ha un presidente, eletto a suffragio universale dai cittadini dei Comuni che compongono il territorio provinciale, coadiuvato da una giunta da esso nominata – si legge nel testo riportato da Il Sole 24 ore -. Il Consiglio, avente poteri di indirizzo e controllo, è eletto a suffragio universale». Un vero ritorno al passato, a quel periodo precedente alla riforma Delrio che, nel 2014, aveva abolito le elezioni in nome dei tagli alla spesa pubblica di un ente che era considerato più dispendioso che utile alla macchina politica e ai cittadini.

Pronti al ritorno del voto per le elezioni provinciali

Secondo le linee guida della riforma degli enti locali, dunque, si tornerebbe all’elezione diretta di 2500 consiglieri delle Province e i loro compiti non annullerebbero quelli dell’Assemblea dei sindaci, l’organo di secondo livello (non votato dai cittadini, dunque, ma dagli amministratori locali del territorio) creato proprio dalla riforma del 2014 firmata Delrio. Le Province, in Italia, sono 107. Nel 2018 la spesa corrente di gestione è stata di 6,7 miliardi.

(foto di copertina: ANSA/FABIO FRUSTACI)

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