Quinto venerdì consecutivo di proteste a Gaza: almeno 168 feriti
27/04/2018 di Redazione
Per il quinto venerdì consecutivo, nella protesta “dei giovani rivoluzionari”, il popolo palestinese è sceso in piazza per manifestare nella cosiddetta Marcia del ritorno che promette di andare avanti almeno fino al 14 maggio, giorno della fondazione dello Stato di Israele 70 anni fa.
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Secondo il ministero della Salute di Gaza, i feriti sarebbero almeno 168 e nessun morto negli scontri con le Forze di difesa israeliane (Idf).
#Gaza Almeno 25 palestinesi sono stati feriti sino a questo momento lungo le linee di demarcazione tra Gaza e Israele. Alcuni sono rimasti intossicati dai gas lacrimogeni, gli altri da proiettili sparati dai soldati israeliani. https://t.co/ArAeeXs3uP
— michele giorgio (@michelegiorgio2) 27 aprile 2018
“La Striscia sta per esplodere e la comunità internazionale deve fare tutto il possibile per evitare un nuovo conflitto di larga scala tra Israele e i palestinesi – ha dichiarato Nikolai Mladenov, dal 2015 inviato speciale dell’Onu per il processo di pace in Medio Oriente – le vecchie ferite continuano a sanguinare e ad estendersi mentre noi qui discutiamo, rendendo sempre più probabile una nuova guerra. Quello che sta accadendo a Gaza è una ingiustizia con cui nessun uomo, nessuna donna e nessun bambino dovrebbe fare i conti“.
We asked some Israelis about their opinion on Gaza’s protests. Here’s what they had to say: pic.twitter.com/cSw7HaKYDe
— Al Jazeera English (@AJEnglish) 27 aprile 2018
Nella giornata del 27 aprile, inoltre, è arrivata la condanna delle Nazioni unite per l’uso eccessivo della forza nella Striscia da parte Israele, che da parte sua ha dichiarato che tra i 40 morti fin qui registrati, l’80% faceva parte di gruppi terroristici.
(Foto credits: Twitter)