Virginia Raggi: «I clienti delle prostitute sono come violentatori sessuali»

08/08/2019 di Enzo Boldi

Nella sua lunga intervista al settimanale Famiglia Cristiana, Virginia Raggi ha affrontato diversi temi: da quelli personali a quelli istituzionali, fino a pensieri personali. Tra gli argomenti di cui ha parlato la sindaca di Roma c’è anche quello della prostituzione. In Italia c’è chi vuole legalizzarla, chi liberalizzarla, chi vuole il superamento della legge Merlin (almeno in alcuni suoi articoli) e chi vuole la riapertura delle famose case chiuse.

«La mia attenzione si concentra anche sulla prostituzione, una piaga di cui forse si parla poco. Nel nuovo regolamento di Polizia abbiamo inserito una norma che colpisce i clienti – ha detto Virginia Raggi a Famiglia Cristiana -; su questa scia, con alcune parlamentari sto predisponendo un progetto di legge che equipara la prostituzione alla violenza sessuale, a uno stupro a pagamento, come accade già nel Nord Europa».

Prostituzione, il paragone di Virginia Raggi tra clienti e violentatori

La sindaca della capitale, dunque, sottolinea come l’abusare del mercimonio di un corpo (femminile e maschile, anche se il primo caso è quello più diffuso in Italia) è ciò che fanno i clienti che si rivolgono alle prostitute e, secondo questo discorso, Virginia Raggi equipara questo sfruttamento alle violenze sessuali. «Si tratta di colpire con le sanzioni i clienti più che chi è costretto a vendere il proprio corpo. Bisogna intervenire al più presto, quasi sempre la prostituzione si lega alla tratta e va colpito quest’indegno mercato, retto sul sopruso».

La Lega e la legge Merlin

Un discorso che va esattamente nella direzione contraria rispetto alle proposte (o iniziative) della Lega che vorrebbe legalizzare e liberalizzare la prostituzione in Italia, con tanto di regolamenti ad hoc per superare le prescrizioni (parziali) presenti nella famosa legge Merlin del 1958. C’è chi vorrebbe anche reintrodurre le case chiuse, con l’obiettivo di ripristinare il decoro nelle strade, spostando chi sceglie (perché in questo caso sarebbe tutto alla luce del sole) di prostituirsi in stabili ad hoc.

(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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