Anche l’ultima proposta di Borgonzoni, il fondo per aiutare le vittime di violenze, esiste già (da 15 anni)

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Altro giro, altra corsa per la candidata leghista in Emilia-Romagna

Che la Regione Emilia-Romagna sia una delle più efficienti d’Italia è cosa nota a molti. Evidentemente anche a Lucia Borgonzoni e ai suoi spin doctor che, nelle ultime settimane, appaiono in difficoltà rilanciando idee e progetti che sembrano essere innovativi, ma che in realtà già esistono da tempo. Era accaduto già qualche giorno fa, con una doppia promessa relativa alle rievocazioni storiche e all’assessorato al turismo (o anche quello degli accordi con le forze dell’ordine). Poi, in precedenza, era stato Salvini a parlare di ospedali aperti anche nel fine settimana. Di recente, poi, ecco l’ultima delle proposte Borgonzoni: un fondo per aiutare le persone vittime di violenze. Insomma, non uno dedicato solamente alle donne vittime di stalking. Peccato che in Emilia-Romagna esista da anni. Ben 15 anni.



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Come riporta il portale di fact-checking bufale.net, Lucia Borgonzoni – in uno dei suoi interventi elettorali – ha dichiarato: «Bisogna ragionare su un fondo, più generico e non solo per le donne, magari parziale, per aiutare tutte le persone che subiscono violenze». Insomma, un fondo per aiutare tutte le persone che, nel corso della loro vita, sono state vittime di violenza, senza distinzione per sesso, come invece accade con il Codice Rosso.



Le proposte Borgonzoni che esistono già

Peccato che l’ultima delle proposte Borgonzoni esista da anni in Emilia-Romagna. E si tratta di un nuovo assist alla campagna elettorale del suo contendente alla Regione, Stefano Bonaccini, che per l’ennesima volta passa all’incasso ringraziando ‘l’avversaria’ elettorale.

I fondi contro le violenze

A confermare quel che dice Bonaccini, arriva in aiuto proprio il sito ufficiale della Regione Emilia-Romagna che ha una pagina ad hoc dedicata alla fondazione nata ben 15 anni fa, con la descrizione delle attività svolte e che continuano a svolgersi quotidianamente su questo delicato tema.

(foto di copertina: da profilo Twitter di Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni)