Il web disseminato di account fake cinesi per screditare l’occidente ed esaltare Pechino

La ricerca è stata condotta dal Centre for Information Resilience

06/08/2021 di Gianmichele Laino

Emoticons, meme, post accattivanti con video. Strumenti che sono utilizzati, quotidianamente, da tutti ma che assumono un significato ben preciso se pubblicati da account fake, coalizzati per raggiungere un obiettivo preciso: la propaganda social Cina. Il Centre for Information Resilience, un’associazione non profit e indipendente che punta a studiare i fenomeni relativi alla pubblicizzazione di temi e account sui social network, ha identificato almeno 350 account fake disseminati sui principali social network utilizzati nel mondo occidentale, per esaltare Pechino e le sue politiche, a discapito degli altri Paesi, soprattutto Stati Uniti e membri dell’Unione Europea.

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Propaganda social Cina, l’elenco degli account fake

Il report è stato pubblicato questa mattina dalla BBC. Gli account popolano Facebook, Twitter, Instagram e YouTube e hanno più o meno tutti le stesse caratteristiche: foto false, post generati dall’intelligenza artificiale, pubblicazioni cadenzate con un ritmo ben specifico. Tutto fa pensare a una sorta di mini-falange organizzata, anche se non è assolutamente detto – né nel report se ne sottolineano eventuali prove – che tutto ciò sia collegato alle autorità governative di Pechino.

L’obiettivo dei post, in modo particolare, è quello di presentare gli Stati Uniti come una sorta di antagonista dei diritti. Curioso per uno stato che discrimina continuamente la minoranza uiguri che – non a caso – rappresenta parimenti un tema di discussione collegato a questa tipologia di account social. In modo particolare, si sottolinea come le notizie relative alle angherie subite dall’etnia di religione islamica (e parlante turco) che vive nel nord-ovest della Cina, siano semplicemente degli atti di propaganda volti a delegittimare il Dragone.

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