I profili TikTok che sponsorizzano le foto dei camorristi sono solo una delle ultime trovate

Le figurine dei camorristi su TikTok sono solo uno dei molti modi in cui la Camorra è presente sulla piattaforma per giovanissimi

24/01/2022 di Ilaria Roncone

«Un vero e proprio album dei clan»: a fare presente per primo la questione è il consigliere regionale per la Lega in Campania Severino Nappi. Tramite questi profili vengono mostrate le fotografie a sfilare – in una sorta di album che vede le figurine camorristi su TikTok sfilare davanti agli occhi di chi guarda i video – di una serie di membri delle cosche di Napoli Nord. In particolare si tratta della cosca della Vanella Grassi e della cosca degli Amato-Pagano.

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Le figurine camorristi su TikTok, o profili che invitano alla condivisione

I profili TikTok in questione, che attualmente sono e rimangono attivi, pubblicano una serie di fotografie di componenti delle organizzazioni camorristiche invitando alla condivisione dei video così da aumentare i follower e da aggiungere nuovi personaggi alla lista. «Siamo di fronte all’ennesimo gravissimo episodio di celebrazione della malavita, che segnaliamo prontamente alle autorità preposte, affinché si chiudano immediatamente questi profili e si indaghi sull’accaduto», scrive il consigliere, definendo la questione come una «azione inqualificabile che loda le gesta nefande di un manipolo di malavitosi, oltre ad arrecare un pesantissimo danno di immagine alla città, oltre che offendere tutti i cittadini perbene, che rappresentano la stragrande maggioranza dei partenopei».

Come la Camorra sfrutta TikTok per arrivare ai giovani

La presenza di camorristi e Camorra su TikTok non è certo una novità. Del resto la piattaforma è un prezioso bacino di giovani ragazzi che possono essere reclutati facendo vedere, per esempio, cosa comporta entrare in quel mondo: ricchezza e potere, con le faide nella vita reale che diventano dissing social e videomessaggi minacciosi alla portata di tutti. Come caratteristico delle organizzazioni malavitose, la Camorra da sempre cerca di attirare nuovi adepti promettendo denaro e potere: ora o fa con i social, sfruttando gli algoritmi per creare storie che attirino le persone dipingendo i malavitosi come eroi del popolo.

Esiste un linguaggio specifico – come ha sottolineato il Corriere della Sera – fato di emoji e hashtag. Le catene esaltano i detenuti dei clan, i cuori neri e i leoni indicano persone affiliate che sono in carcere a riposare, la siringa – ancora – viene utilizzata per i patti di sangue. Anche gli hashtag, per quanto possano sembrare casuali, non lo sono mai e servono a canalizzare in maniera precisa minacce e offese in modo che arrivino ai diretti interessati passando per un pubblico ben preciso. I primi nemici, così come è sempre stato, sono i collaboratori di giustizia indicati come #Nfami.

Neanche un mese fa a Napoli c’è stata una rapina. L’irruzione e quanto ottenuto commettendo un reato a mano armata – non si sa se con pistola finta o vera – è diventato un video su TikTok (ora rimosso) in cui il protagonista si vanta di quanto fatto e ne mostra il frutto. La questione è stata denunciata dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che si è visto inoltrare il video da un cittadino: «Questi soggetti, purtroppo, vengono visti, da una parte della società, come simboli e acclamati come super-uomini, considerati modelli da seguire. Questo è soprattutto evidente sui social, dove la vita criminale è diventa motivo di orgoglio. Ora addirittura certi soggetti si fanno riprendere mentre fanno o simulano rapine con armi».

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