Salvini dice che l’unica cosa che non si ferma è il suo processo il 4 luglio, ma le udienze ricominciano l’11 maggio

Tra le tante notizie che si stanno accumulando in questi giorni e che, in passato, avrebbero rivestito un’importanza mediatica senz’altro maggiore rispetto a quella che hanno ora, in piena emergenza coronavirus, c’è anche quella che è arrivata la convocazione a Matteo Salvini per il caso del presunto sequestro di persona sulla nave Gregoretti della Guardia Costiera. L’ex ministro dell’Interno dovrà presentarsi a Catania il prossimo 4 luglio per rispondere della vicenda dei 131 naufraghi bloccati per tre giorni lo scorso luglio al largo di Augusta a bordo della nave militare, dopo l’autorizzazione a procedere concessa dal Senato.

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Processo Salvini, la diretta Facebook: «Tutto bloccato, ma mi convocano a Catania per il 4 luglio»

«Piccolissima parentesi personale che mi riguarda. C’è mezza Italia ferma, compreso i tribunali. Però mi è arrivata la convocazione in tribunale a Catania per il 4 luglio. In questo momento si ferma tutto per combattere il virus, tranne il processo a Salvini. E il 4 luglio avrò la gioia di essere nella splendida Catania per la prima fase di un processo che mi sembrava incredibile prima del virus, ma che mi sembra ancora più incredibile con il virus in corso. Si ferma tutto, ma non questo mio processo. Speriamo che il 4 luglio l’Italia sia riaperta». La frase può essere ascoltata al minuto 8 della diretta Facebook di Salvini.

Processo Salvini e le udienze che riprendono l’11 maggio

L’utente medio dei social è già pronto a indignarsi per quello che sembra essere l’ennesimo martirio di Matteo Salvini. Ma come? Tutto fermo, anche i tribunali, e l’unica cosa che va avanti è il processo per la nave Gregoretti e per la vicenda dei migranti? Già. Peccato che non sia così. Le udienze nei tribunali, al momento, sono sì sospese. Ma gli uffici giudiziari continuano la loro attività. Inoltre, la ripresa delle udienze, in virtù delle ultime disposizioni, è prevista per l’11 maggio, ben 54 giorni prima rispetto alla convocazione di Matteo Salvini a Catania.

Insomma, non c’è nulla di anomalo nella richiesta del tribunale di Catania. E non è affatto vero che, mentre tutto si ferma, la priorità dell’Italia è quella di mandare Matteo Salvini davanti a un giudice. Solo che avrà un’udienza come tutti gli italiani impegnati con la giustizia e che dall’11 maggio torneranno nuovamente a riprendere l’iter processuale. O dobbiamo immaginare che il «riaprite tutto» valga solo per le industrie e non per i tribunali?

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