Giuseppe Conte invita a «non sfidare la Commissione Europea» sulla procedura di infrazione

10/06/2019 di Enzo Boldi

Tanto va la gatta al lardo che rischia di lasciarci lo zampino. Il vecchio detto popolare è la sintesi del pensiero di Giuseppe Conte sull’atteggiamento che dovrebbe (anzi, non dovrebbe) tenere il governo italiano nei confronti della Commissione Europea e sulla sua apertura a un’ipotesi di procedura d’infrazione nei confronti del nostro Paese per eccessivo debito pubblico. Il presidente del Consiglio, intervistato da Il Corriere della Sera, ha invitato i vari esponenti della maggioranza a non tirare troppo la corda perché il rischio per l’Italia è concreto, reale e potrebbe rivelarsi molto doloroso.

«Attenzione a sfidare la Commissione Europea sulla procedura di infrazione per debito eccessivo – è il monito lanciato da Giuseppe Conte sulle pagine del Corriere della Sera -. Se viene aperta davvero, farà male all’Italia». Un altolà alle polemiche e al clima di sfida perenne che Salvini e Di Maio hanno fagocitato fin dalle prime ore della famosa «letterina» che annunciava al nostro governo la criticità nelle loro valutazioni sui conti pubblici dell’Italia e le perplessità sui provvedimenti politico-economici e di welfare adottati negli ultimi 365 giorni che, di certo, non hanno contribuito a ridurre il debito pubblico.

Conte invita a non sfidare la Commissione sulla procedura d’infrazione

«Non è tanto e solo questione di multa – ha proseguito il Presidente del Consiglio parlando ancora della procedura d’infrazione -. Ci assoggetterà a controlli e verifiche per anni. Con il risultato di compromettere la nostra sovranità in campo economico. Senza considerare che potrebbero essere messi a rischio i risparmi degli italiani». Conte, quindi, prova a smussare gli angoli delle polemiche incrociate tra Lega, Movimento 5 Stelle e Commissione Europea e chissà se il suo monito – che altro non è che un’apertura al dialogo con le istituzioni continentali – sarà raccolto dai suoi due vicepremier.

La bocciatura dei Minibot e le paure per la Lega

Giuseppe Conte ha anche bocciato, nuovamente, il Minibot perché «ci sono troppe criticità, anche tecniche» e ha lanciato un appunto sui piani futuri della Lega: «Non vorrei che, forte del risultato della consultazione europea, si lasciasse prendere da prospettive di predominio, e assumesse via via atteggiamenti sempre più strumentali. Se aspira a capitalizzare un consenso politico, non può che passare da elezioni politiche. Insomma, deve assumersi la responsabilità di chiedere nuove elezioni politiche e poi vincerle».

(foto di copertina: ANSA/FILIPPO ATTILI/US PALAZZO CHIGI)

Share this article