Fiducia, il prof di diritto privato Conte scivola: «Terremo conto della presunzione di colpevolezza»

La gaffe sulla «presunzione colpevolezza» è abbastanza clamorosa, specialmente per un accademico come Giuseppe Conte. Eppure, passa inosservata o quasi nell’emiciclo di Montecitorio. I deputati delle opposizioni, infatti, erano troppo impegnati a sottolineare i passaggi politici – Conte è stato interrotto più volte nel corso del suo intervento alla Camera nella sessione che gli attribuirà la fiducia – per accorgersi degli svarioni tecnici.

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Presunzione colpevolezza, la gaffe del professor Giuseppe Conte

La rete, però, ha immediatamente sottolineato il lapsus su cui è scivolato il presidente del Consiglio. Guarda caso, proprio nel suo campo di riferimento.

Parlando del tema della giustizia, infatti, Giuseppe Conte ha pronunciato questa frase: «Non diciamo che la giustizia va bene. Siamo consapevoli che sulla giustizia abbiamo fatto dei passi indietro nel tempo. Oggi chi può permettersi delle difese articolate riesce a difendere le proprie ragioni. È una giustizia censitaria. Qualcosa non va bene». Ma il passaggio controverso è quello che riguarda i principi costituzionali ai quali dovrebbe ispirarsi la giustizia secondo il governo composto dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega.

Presunzione colpevolezza, cosa avrebbe voluto dire Giuseppe Conte

«Nel rispetto dei principi costituzionali – presunzione della colpevolezza, diritto a un processo giusto, durata ragionevole con tutte le garanzie, funzione riabilitativa della pena – dobbiamo essere consapevoli che ci sono dei margini di intervento». Insomma, una gaffe non di poco conto. Conte ha saltato un «non» che è dirimente ai fini dell’interpretazione dell’articolo 27, co. 2 della Costituzione che afferma che «l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva». Al massimo, dunque, il principio al quale ispirarsi è quello di «non colpevolezza». Ma il professor Giuseppe Conte, arrivato al termine di un intervento fiume di quasi 45 minuti, forse si è fatto prendere dalla commozione e ha dimenticato la negazione. Errore da matita blu, in ogni caso.

FOTO: Ansa/ETTORE FERRARI

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