Scanzi lapidario contro chi protesta per il nuovo Dpcm: «Ipocriti, disfattisti, ignoranti come le bestie»

Il duro testo condiviso dal giornalista de Il Fatto Quotidiano

27/10/2020 di Ilaria Roncone

Andrea Scanzi ha condiviso delle parole di cui non è autore. Il solo fatto che le condivida, però, denota che la sua opinione sia simile a quella espressa dalla persona che lo ha scritto, tale Lorena Verucchi. I termini scelti sono duri e ci sono riferimenti al godimento nel vedere chi protesta morire come mosche. L’attacco è anche a chi protesta ora per la chiusura dei teatri e dei cinema sottolineando che la crisi del mondo culturale italiano e delle sale da teatro è cominciata ben prima delle misure restrittive imposte con l’ultimo Dpcm.

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Il duro post di Scanzi contro chi protesta per il Dpcm

«Fossi in Conte, adotterei le stesse misure anticovid della Svezia e farei selezione negli ospedali come la Svizzera. Poi, mi preparerei 20 kg di popcorn e 10 casse di birra e mi godrei lo spettacolo di vedervi morire come mosche», inizia il duro post del giornalista. Si parla di «parole forti ma sentirvi lagnare per ogni cazzo di cosa che vi si dice è alienante», prosegue il post. Chi parla di dittatura sanitaria o di Conte duce non sta dicendo altro che «vaccate pronunciate, spesso, proprio da fascistoidi». L’attacco è a chi prima protesta per i mezzi pubblici pieni e poi si lamenta della didattica a distanza.

«Teatri sono in crisi da 20 anni perché nessuno ci andava»

Sulla chiusura teatri e cinema generalmente tanto criticata il post è lapidario: «I teatri sono in crisi da 20 anni perché nessuno ci andava (preferivate stare a casa a guardare la D’Urso) e ora che li hanno chiusi, sembrate tutti Dario Fo. Scaricavate film pirata da internet e, per questo, i cinema chiudevano. Ma ora siete tutti Fellini. Comprate di tutto su Amazon, ma ora vi stanno a cuore i negozietti di quartiere e i poveri artigiani». Attraverso il post Scanzi non esista a dire che le persone che ora si lamentando sono «ipocriti, disfattisti e ignoranti come le bestie». La chiusura del post: «Comunque vi invidio. Vorrei essere anche io come voi e urlare “non ce n’è coviddi!” e avere sempre la verità in tasca, dall’alto della mia cultura maturata presso l’università della vita».

 

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