Il post di Salvini sul 25 aprile che evita le parole «25 aprile» e «Liberazione»

25/04/2020 di Redazione

Un post sul 25 aprile che voleva esserlo ma che non lo è stato. Matteo Salvini ha cercato di celebrare a modo suo la festa della Liberazione, senza tuttavia citare mai esplicitamente la data del 25 aprile né il concetto stesso di Liberazione. Il suo post e la foto scelta sono pieni di bandiere tricolore, ma non viene mai fatto un riferimento – se non uno generico ai nostri nonni che hanno messo la battaglia per la libertà 75 anni fa al centro delle loro vite – alla vera essenza dei festeggiamenti della giornata di oggi.

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Post Salvini 25 aprile senza citare mai la parola Liberazione

Post Salvini 25 aprile sulla Libertà, come fece Berlusconi

Dopo aver liquidato il senso del 25 aprile – lo ripertiamo, senza mai citarlo – nel primo capoverso, Matteo Salvini spende parole sulla situazione attuale, sulla sofferenza che stiamo attraversando e sulle incertezze che verranno: «Fra qualche anno ricorderemo questi giorni incredibili di sofferenza, di paura, di rabbia, di incertezza e preoccupazione, e penseremo a quanto siamo stati bravi, forti e coraggiosi nel superarli, per tornare a sorridere. Qualcuno, oggi come allora, dice che la libertà, come donne e uomini, come Italia, non serve, è un lusso di cui possiamo anche fare a meno. No! Libertà è madre di salute, lavoro, amore, sicurezza, fede, onore, felicità e coraggio. Ce la faremo». Non si capisce a chi possa fare riferimento il leader della Lega affermando che qualcuno pensa che la libertà sia un lusso, ma tant’è. 

Alla fine, il post si conclude con una frase di Oriana Fallaci sulla libertà. E subito viene alla mente il ricordo dell’unica volta in cui Silvio Berlusconi, da premier, celebrò attivamente il 25 aprile, nel corso di una visita ai terremotati della regione Abruzzo. Parlando con i cittadini di Onna nel 2009, in quella circostanza propose di festeggiare non già la Liberazione, ma la Libertà, in modo tale da adattare meglio il 25 aprile al sentiment di tutti gli italiani. Corsi e ricorsi storici.

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