Il poliziotto che si assentava (per malattia) per arbitrare partite di calcio: sospeso

27/08/2018 di Redazione

Un poliziotto è stato sospeso perché si assentava per malattia senza avere alcun problema di salute, lo faceva solo per andare ad arbitrare partite di calcio. È la singolare vicenda di un agente in servizio alla Questura di Varese. La decisione di sospensione per sei mesi è arrivata qualche anno fa con un provvedimento che in questi giorni è stato confermato dal Tar della Lombardia, a cui il poliziotto aveva presentato il ricorso, non accettando il decreto emanato dai vertici della Polizia.

Il poliziotto si assentava per malattia ma faceva l’arbitro di partite di calcio: sospeso

L’agente si era messo in congedo per malattia per tre volte, lamentando rispettivamente «enteropatia tibiotarsica, colica addominale, faringite», ma scendeva lo stesso in campo, con tanto di casacca, per andare ad arbitrare delle partite di calcio di serie minori. il poliziotto, tra l’altro, come hanno spiegato i giudici della terza sezione presieduta da Alberto Di Mario, ha cercato di difendersi sostenendo «di non essersi reso conto che le attività ludiche illegittimamente svolte avrebbero potuto aggravare le patologie di cui lo stesso sarebbe stato affetto».

Il decreto di sospensione per 6 mesi risale al 2013, ma alla decisione si è opposto l’agente presentando il ricorso al Tribunale amministrativo regionale. La sentenza è giunta poi 5 anni dopo. Questi «reiterati episodi – hanno scritto i giudici amministrativi – denotano chiaramente l’assenza di decoro richiesto agli appartenenti ai ruoli dell’Amministrazione della pubblica sicurezza», che invece dovrebbero «costituire un esempio di serietà e rettitudine nell’espletamento della propria attività professionale».

(Foto da archivio Ansa)

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