Sfruttano i dati dell’app di tracciamento per un’indagine: l’assist della polizia tedesca a complottisti e no-vax

Quanto accaduto in Germania si aggiunge alla lista di complottisti e no-vax quando danno contro alle misure di contenimento del virus, app di tracciamento comprese

18/01/2022 di Ilaria Roncone

Di questa storia si è parlato tanto poiché è un’eventualità dalla quale esperti di privacy e organizzazioni garanti avevano messo in guardia i paesi: l’utilizzo dei dati delle app di tracciamento per contenere la pandemia in maniera impropria. Siamo a Magonza, vicino a Francoforte, e i fatti di cui parliamo risalgono allo scorso novembre. La polizia tedesca ha pensato di chiedere alle autorità sanitarie locali i dati che servivano per facilitare l’indagine su un uomo che è morto appena fuori da un ristorante. Le informazioni sono state richieste affermando che sarebbero servite per cercare testimoni, le persone che avevano cenato al ristorante a quell’ora. Alla fine sono riusciti a ottenere i dati di ventuno persone.

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L’indagine sull’uso dei dati dell’app di tracciamento da parte della polizia tedesca

L’app per il tracciamento in questione, “Luca”, funziona in maniera molto semplice e ha ottenuto un discreto successo. Il sistema funziona registrando il tempo che una persona trascorre in un locale o a un evento culturale per tracciare l’eventuale diffusione del Covid. L’app serve per aiutare ristoratori e organizzatori di eventi a registrare la presenza delle persone senza dover utilizzare moduli cartacei. I dati registrati delle persone (che l’hanno scaricata volontariamente) sono: nome completo, indirizzo e numero di telefono.

Proprio tramite il numero di telefono, una volta ottenuto l’accesso ai dati da pare delle autorità sanitarie della città della Renania-Palatinato, i poliziotti hanno raggiunto i potenziali testimoni. Questo gesto ha scatenato moltissime polemiche in Germania, le proteste di chi è stato contattato e degli esperti privacy. La polizia si è scusata, specificando «che i dati non verranno utilizzati ulteriormente» ma l’autorità garante della privacy locale ha deciso di condurre un’indagine per stabilire in che modo il confine è stato oltrepassato dalla polizia.

Un deciso assist ai no-vax e ai complottisti

La notizia ha scatenato, come era prevedibile che fosse, le reazioni di complottisti e no-vax che – comprensibilmente – non aspettano altro che mosse di questo tipo per urlare allo scandalo. Tutti coloro che si sono sempre espressi contro ogni sorta di restrizione per il contenimento del virus traggono forza da questa azione della polizia tedesca e dalle conseguenze che ne sono derivate.

Indubbiamente la richiesta di questi poliziotti va chiarita, creando un precedente che indichi fin dove le autorità possono spingersi. L’ad della società che ha sviluppato l’app “Luca” ha condannato fortemente l’azione dell’autorità, sottolineando come quasi quotidianamente l’azienda riceva richieste per il rilascio di dati da parte di pubblici ministeri o polizia, rifiutando sempre di fornirli.

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