Non è finita benissimo la protesta di Francesca Donato contro il Mes. L’europarlamentare antieuropeista della Lega aveva organizzato un flashmob intorno a mezzogiorno, nonostante il periodo di autoisolamento causato dall’emergenza coronavirus. L’esponente leghista aveva chiesto ai suoi followers di scendere in strada e suonare il clacson della propria automobile per protestare contro la decisione dell’Eurogruppo di ieri, che ha dato il via libera all’impiego di un Mes-light per fronteggiare la crisi economica che inevitabilmente sta incombendo sul continente dopo queste fasi di blocco produttivo.
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Mentre Francesca Donato stava comunicando la linea leghista in diretta Facebook suonando il clacson in maniera ininterrotta per cinque minuti subito dopo mezzogiorno, è infatti arrivata una pattuglia delle forze dell’ordine che si è avvicinata all’eurodeputata leghista e che le hanno chiesto conto di quello che stava facendo: «Ha finito di suonare?» – si sente in sottofondo, mentre la Donato si stava affrettando a interrompere la diretta: «Mi devo fermare – ha detto l’europarlamentare – perché, com’era prevedibile, è arrivata la polizia e devo dare spiegazioni su quello che sto facendo».
Francesca Donato ha sposato la linea della Lega che sta continuando a ripetere come l’Europa stia ingannando l’Italia con lo strumento del Mes. Ma è opportuno ricordare ancora una volta che non è stato firmato alcun documento e che il Mes di cui si è discusso ieri all’Eurogruppo è senza condizionalità per quanto riguarda le spese sanitarie pari al 2% del pil dei vari Paesi membri. Insomma, una cosa molto diversa rispetto alla stretta creditizia che il fondo salva stati impone quando ci troviamo di fronte a crisi economiche strutturali.